sabato 27 giugno 2020

Estate italiana. Vacanze in casa nostra.






Estate italiana: vacanze in casa nostra. 

Siamo stati per un lungo periodo di tempo costretti a rimanere dentro le nostre case. 

Le notizie, gli aggiornamenti, i collegamenti in diretta, avevano sempre il medesimo oggetto. 

Per giorni e giorni abbiamo ascoltato una moltitudine di esperti che ci davano indicazioni su come fronteggiare il nemico, a volte creando in noi ancor più angoscia. 

Da fine maggio, inizi di giugno, qualcosa è cambiato in meglio. 

E’ diminuito il numero dei contagi, meno vittime, calo delle terapie intensive. 

Un segnale di speranza che unito al senso di responsabilità di ognuno di noi, riporta un senso di fiducia. 

Purtroppo oltre alla situazione sanitaria ci sta da gestire una grave crisi economica e sociale. 

Parlare di vacanze in un contesto simile non è facile, anche se in questi giorni di fine giugno, inizi di luglio, le stesse notizie che arrivano dai media vedono un ritorno dell’argomento viaggi e vacanze. 

La tendenza di questa estate è l’orientamento  verso la “vacanza italiana”. 


 
La scelta di prediligere, da parte dei viaggiatori, la “vacanza italiana” è motivata a mio avviso da una concomitanza di fattori: 

  • paura di allontanarsi troppo dal proprio abituale domicilio 
  • difficoltà nel viaggiare 
  • disorientamento su protocolli applicati in ogni stato 
  • restrizioni e limitazioni
  • minore capacità di spesa 
  • ricerca di spazi in cui non ci sia promiscuità 
  • maggiore attenzione alla vacanza eco sostenibile. 



Quello che mi sta sorprendendo è il constatare che già a partire dai nostri politici, in particolare quelli più legati al turismo, sembra che avevamo bisogno di una pandemia per comprendere l’importanza del turismo domestico in una Nazione che potrebbe vivere solo di turismo, per la completezza di esperienze di ogni genere che può offrire. 

Mai come in questo periodo si è parlato di valorizzazione del territorio, di riscoperta dei piccoli centri e dei borghi, di vacanze a contatto con la natura. 

Tutte cose che non escono da un contenitore dove erano state nascoste.

Sono tutte ricchezze di cui l’Italia può farne un vanto in tutto il mondo, però non si devono aspettare le tragedie per accorgersene o per dimenticarsene quando il peggio sarà passato. 

Personalmente ho visitato tanti posti nel mondo e sono grato alla vita per avermi concesso questa preziosa opportunità. 

Probabilmente proprio per aver avuto questa possibilità, negli ultimi anni, ancor prima che dovesse arrivare un flagello, ho iniziato la mia personale scoperta o riscoperta della nostra bella Italia. 

Sono tornato su luoghi che avevo visitato nel passato e tornarci ha sempre quel carico di emozione che ti dona il tornare su un luogo che già ti aveva dato forti emozioni. 

Sono andato a scoprire luoghi nuovi che non conoscevo e ne sono rimasto affascinato. 

Ho colmato anche delle lacune, andando a rendere omaggio a posti che tutto il mondo desidera conoscere. 



Vivendo a Roma, ho dedicato e continuo a dedicare tanto tempo alla mia meravigliosa città. 

Una città che come tante altre era rimasta sola nel periodo del Covid. 

Adesso che ne siamo usciti, mantiene ancora una fisionomia a cui non siamo abituati. 
Noi romani vorremmo che fosse sempre così, ma sappiamo bene che dietro questa atmosfera così sorniona e pacata, ci sta il fermo delle attività, mancano turisti. 

Nel blog che ospita l’articolo che state leggendo, ci sono diversi racconti che parlano di alcuni dei viaggi che ho effettuato in Italia. 

Possono essere delle letture che vi possono fornire delle ispirazioni per una vacanza italiana.

Mi potete contattare inviando una email a santo@santodavid.it con un vostro contatto telefonico e sarà mia premura chiamarvi.

sabato 6 giugno 2020

Musei Vaticani e Cappella Sistina. Il trionfo della bellezza, dell'arte, dell'ingegno.



Vivo a Roma. 
La mia professione mi ha portato in tutti questi lunghi anni di attività a proporre, non so quante volte ormai, la "Visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina": viaggiatori provenienti da ogni luogo del mondo per visitare la nostra città.
Tante volte sono passato davanti all'ingresso dei Musei e ci stavano sempre file lunghissime.
Anche quando sono state organizzate delle visite in notturna per favorire gli ingressi, era impossibile andarci senza dover mettere in previsione delle lunghe attese.
Il problema è che il tempo passa e così mi sono reso conto che erano trascorsi più di trent'anni dall'ultima volta che ci andai.

Ricordo ancora quella mattina. 
Era di domenica, stavo andando al mare verso Fregene in compagnia di un amico.
Il tempo però non prometteva bene e cominciò a piovere mentre stavamo andando verso l'Aurelia.
Decidemmo di fare retromarcia, passammo davanti ai Musei e decidemmo di entrare.
Ricordo che man mano che passavano le ore, le sale si andavano riempiendo di tante persone e ad un certo punto si era creato quello che oggi tutti dobbiamo evitare: l'assembramento di persone.

Roma, come del resto tutte le altre città, province e regioni italiane, dal tre giugno, è uscita dall'isolamento dovuto all'emergenza Covid.
I Musei Vaticani hanno riaperto, dopo un periodo di chiusura, dal primo giugno, seppure con modalità diverse, dovute all'attuale situazione.
Quale migliore occasione se non andare adesso a visitare i Musei Vaticani, o qualsiasi altro sito che generalmente è sempre pieno di persone?
Il 5 giugno, insieme a dei familiari, ho deciso di dedicare un pomeriggio alla visita.
E' stata una scelta azzeccata.
Abbiamo comprato i biglietti on line scegliendo come fascia oraria quella delle 16.00.
Siamo arrivati e davanti all'ingresso non ci stava nessuno. 
Questo ci ha permesso di poter entrare velocemente, giusto il tempo di convertire il voucher elettronico nel biglietto da inserire nei tornelli, di effettuare le operazioni di controllo temperatura e al metal detector.
Prima d'iniziare il percorso che ci avrebbe condotto all'interno dei Musei, ci siamo fatti la foto di rito nel Belvedere con lo sfondo della Cupola di San Pietro.



Dopo la foto siamo entrati nel Museo.
La segnaletica è ben evidenziata. 
Si può seguire il percorso completo (più impegnativo, vi dà modo di avere una visione completa di tutto) oppure percorsi più brevi (per chi volesse evitare qualche esposizione).
Ogni percorso vi porterà sempre alla Cappella Sistina.

La prima esposizione è stata "La Pinacoteca" e già qui ci sarebbe da passarci un pomeriggio intero per la "ricchezza" delle opere esposte. Tele e affreschi di Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Pinturicchio, tanto per citarne alcuni.
Non abbiamo potuto visitare il "Padiglione delle Carrozze", momentaneamente chiuso.
Si procede con il Museo Chiaramonti, un tripudio di statue, busti, marmi, risalenti all'epoca del massimo splendore della scultura ellenistica e romana.

gianni crestani da pixbay
In un susseguirsi di emozioni e di stupore, attraversando le varie sale, percorrendo scale e corridoi, la visita è proseguita con la Galleria delle Carte Geografiche, la Sala degli Arazzi, il Museo Egizio, per arrivare agli appartamenti papali e alle Stanze di Raffaello, che fanno da preludio alla tappa successiva: la Cappella Sistina.

Quando si entra in questo luogo, è come entrare in un luogo che senti che ti dà un'emozione fortissima.
Stare lì e vedere cosa ha potuto realizzare il genio artistico di un gruppo di artisti, del calibro del Perugino, Sandro Botticelli, il Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, coadiuvati dai pittori delle loro rispettive scuole, anche essi geni dell'arte, fino a Michelangelo che dipinse la volta.
"Gli affreschi che qui contempliamo ci introducono nel mondo dei contenuti della Rivelazione. Le verità della nostra fede ci parlano qui da ogni parte. Da esse il genio umano ha tratto la sua ispirazione impegnandosi a rivestirle di forme di ineguagliabile bellezza". Con queste parole, pronunciate nell'Omelia durante la Santa Messa celebrata l'8 aprile del 1994 in occasione della fine del restauro del Giudizio Universale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto porre l'accento sulla sacralità del luogo in cui i dipinti, come le immagini di un libro, servono a rendere più comprensibili le verità espresse nelle Sacre Scritture. (dal sito ufficiale dei Musei Vaticani)

Stare in quel luogo sacro, senza tanta gente, ci ha fatto apprezzare e godere ancora di più del tripudio della bellezza della Cappella Sistina.

Siamo rimasti lì quasi mezz'ora e si provi difficoltà ad andare via da quel tripudio di beltà.

Pensavamo di aver terminato la visita dei musei, ed invece ci attendeva ancora un ulteriore percorso nel lungo corridoio dove sono esposti oggetti sacri, libri, carte e tutto quello che testimonia la potenza del papato nel mondo.

Eravamo entrati alle 16, siamo usciti alle 20.15.

Questo il tempo impiegato in una visita completa ma che non ci ha visto soffermarci a vedere ogni opera, leggendo descrizioni o ascoltando l'audio guida.
Sicuramente per poter veramente apprezzare pienamente il tutto, ci vorrebbero più visite e dedicarsi ad una particolare collezione.

Quello che è sicuro è che nella vita non può mancare una visita ai Musei Vaticani.
Adesso è il periodo migliore per andarci.

Quando sarà possibile e speriamo presto, potranno tornarci anche tutte le persone che arrivano dal mondo e i Musei Vaticani torneranno ad avere il loro normale aspetto di sempre e torneranno ad essere uno dei luoghi più visitati del mondo.

Sperando anche che gli alberghi di Roma torneranno al più presto a riaprire le porte e che gradualmente Roma torni ad essere la Roma che tutto il mondo vuole visitare, per chi volesse già pensare ad un viaggio da progettare nella mia città, vi invito a contattarmi 
Appronteremo insieme la migliore soluzione per farvi vivere una bella "vacanza romana"

Per tutte le informazioni relative ai Musei Vaticani vi rimando al sito http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it.html