martedì 5 settembre 2017

Mantova la bellezza di un desiderio





Alla base di una partenza quasi sempre c'è un desiderio che dà forza al voler realizzare quel particolare viaggio.

Mantova era una di quelle città che da tempo desideravo visitare e per una serie di contrattempi non ero riuscito a farlo.

Trovandomi in vacanza in Trentino, ho pensato che fosse l'occasione giusta per realizzare finalmente questo mio desiderio.

Infatti dovendo tornare da Trento, sarei dovuto comunque passare per Verona e sapendo che questa città è collegata con Mantova, ho deciso che anziché proseguire subito per Roma, avrei deviato su Mantova, dove avrei dormito una notte per poi tornare a Verona a prendere il treno che mi avrebbe riportato a casa.

Ho pensato che 24 ore fossero sufficienti per darmi un'idea della città e così è stato.

L'albergo dove ho deciso di dormire si chiama "Bianchi Stazione" e in effetti sta proprio di fronte, basta attraversare la strada.

Dal centro dista dieci minuti a piedi.

Mantova ha confermato quello che pensavo: una città bella, pulita, ordinata, tranquilla.

Il suo principale punto di attrazione è il Palazzo Ducale e il Castello di San Giorgio, entrambi simbolo della famiglia Gonzaga.

L'ingresso è da Piazza Sordello, centro del potere religioso ed economico.

Su di essa si affacciano oltre al Palazzo Ducale, anche altri importanti edifici come il Palazzo Vescovile, il Palazzo del Capitano e Palazzo Castiglioni.





La visita del Palazzo Ducale è come ripercorrere quattro secoli, dal 1320 al 1707, passando dallo stile medievale, a quello rinascimentale e infine al neoclassico.

Conglobato nel Palazzo Ducale vi è l'attiguo Castello di San Giorgio.

Da non perdere la visita della Camera Picta o Camera degli Sposi, dove l'artista Andrea Mantegna ha dato libero sfogo alla sua creatività, realizzando una delle opere più belle che siano state concepite dall'uomo.

Terminata la visita ho usufruito della navetta gratuita messa a disposizione del servizio di trasporto pubblico di Mantova, con il quale si può arrivare al Palazzo del Te, circa 10 minuti.

Il Palazzo è stato costruito nel Cinquecento dall’architetto Giulio Romano per volere del marchese Federico II Gonzaga, che desiderava una dimora destinata al divertimento, allo svago e a ricevere ospiti illustri. nello sfarzo di un tempo passato 

Ampi saloni, giardini, scuderie e passaggi segreti. Nella Sala Grande dei Cavalli, dei Giganti e di Amore e Psiche vi sembrerà di essere in un’atmosfera surreale e mitologica. Federico II Gonzaga, grazie a questo Palazzo, ottenne da Carlo V nel 1530 il titolo nobiliare di duca. 

Dopo questa immersione nella storia, avevo bisogno di rilassarmi e così sono tornato in albergo per poi uscire di nuovo, tornare in centro per andare a cena.

Nel raggio di pochi metri ci sono una serie di trattorie storiche, di enoteche, di birrerie dove fermarsi a gustare la tipica cucina mantovana.

Complice la piacevole serata, ho potuto mangiare all'aperto in un contesto di massima tranquillità, atmosfera ideale per rilassarsi al termine di una giornata intensa.

Un buon caffè e poi a nanna.

Il giorno dopo, confortato da una bella giornata di sole ma non afosa, ho ripreso le mie camminare in centro per visitare altri luoghi che non avevo visto e che comunque sono sempre vicini a Piazza Sordello: La Casa del Mercante, La Rotonda di San Lorenzo, il Duomo.

Alle 11 mi sono "imbarcato" per una bellissima e sorprendente gita lungo il Mincio, godendo di una vista spettacolare di Mantova che da lì sembra come se fosse magicamente sospesa.


La navigazione dura 90 minuti e permette di poter osservare da vicino l'ecosistema che si è sviluppato, vivendo il piacere di una piccola crociera.




Avendo ancora tempo mi sono concesso un pranzo in uno dei ristoranti di Piazza Sordello, prima di riprendere la strada del ritorno, ben contento di aver esaudito il mio desiderio




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