lunedì 31 ottobre 2016

Villa Borghese: bellezza che non tramonta



A Roma ci sono tanti parchi e ville, più o meno conosciuti e, almeno per quanto mi riguarda, quello a cui sono più legato è il grande spazio verde di "Villa Borghese"


Ad essa sono legati i ricordi della mia infanzia quando, allora bambino", capitava che qualche domenica mi ci portassero i miei genitori e, a quel tempo, il fare queste "gite domenicali", regalava a tutti una grande emozione, anche perché ci si "avventurava" per Via Veneto che in quegli anni, per noi che venivamo dalla "periferia", ci sembrava di percorrere un luogo inviolabile e si provava dell'imbarazzo nel passeggiare per la strada della "Dolce Vita".


Guardavamo le vetrine lussuose, ammiravamo il movimento di persone davanti ai grandi alberghi, sbirciavamo dentro i bar alla ricerca di qualche volto noto e sognavamo un giorno di poterci anche noi sedere a quei tavolini.

Almeno per quanto riguarda i lussuosi hotels, la mia professione mi ha poi riscattato e nel periodo d'oro del turismo, ossia negli anni tra il 90 e il 2000, ho avuto la possibilità di partecipare a diverse "cene di gala" che si sono tenute nei favolosi ristoranti, o ancor meglio nelle terrazze dell'Excelsior, del Baglioni, dell'Ambasciatori Palace, del Grand Hotel, ma, ormai, anche questi sono ricordi nel cassetto, e credo che non torneranno più quelle serate mondane...

Ritornando a Villa Borghese, mi viene in mente anche il periodo della scuola, gli anni giovanili in cui questo Parco era una meta quasi obbligata delle uscite domenicali: ci si ritrovava alla "Lampada Osram" alla Stazione Termini, luogo di appuntamento (ad essa Baglioni ha dedicato una canzone) e poi, tutti insieme, ci si spostava, attrezzati di mangiadischi, di registratore, non mancava mai un pallone e l'amico con la chitarra per accompagnarci con i medley di Battisti, di Venditti e naturalmente del già citato Claudio.

A Villa Borghese ci andavi con la "ragazza" per cui avevi preso la cotta e speravi che, complice l'atmosfera, nascesse qualcosa di più e un bacio fosse l'inizio di una storia.

Su questo Parco e sulle immagini che mi portavo dentro di quel periodo ricordo anche che ne feci oggetto di un tema a scuola: mi piacque così tanto, ebbe anche un successo in aula, e ancora oggi, a distanza di più di trent'anni, ne conservo la brutta copia.

Negli ultimi anni ho sempre attraversato in macchina o in autobus il Parco, gli ho dato una veloce sbirciata e sentivo dentro di me un desiderio: quello di tornare a percorrere i suoi viali in una sorta di "passeggiata nei ricordi".

Ho ripercorso lo stesso itinerario, partendo dalla Stazione Termini, attraversando Piazza Esedra, Largo Santa Susanna con la Fontana del Mosè ed alcune Chiese bellissime, un tratto di Via Bissolati (nel passato sede di agenzie di viaggi, di compagnie aeree ed oggi quasi solo Banche), e poi Via Veneto (con l'imponente Ambasciata Americana ed il fasto degli alberghi storici), salendo su verso Porta Pinciana per superare le mura ed entrare a Villa Borghese.

Il quadro che si è presentato ai miei occhi era un'immagine di festa totale: famiglie con bambini, coppie, persone sedute a leggere, uno sciame di biciclette, di risciò, di passeggini ed il protagonista assoluto era il sole che, però, non dava assolutamente alcun fastidio, visto la presenza del tanto verde.

E così mi sono letteralmente calato in quell'atmosfera, ero presente totalmente e non ho avvertito minimamente lo sforzo, la fatica, pur avendo camminato tanto: Galleria Borghese, Piazza di Siena, il Laghetto, la Casina del Lago, il viale del Pincio.

E poi come coronamento di questa passeggiata si arriva in quella che ritengo sia una delle terrazze che tutto il mondo ci invidia: la Terrazza del Pincio, quella che sovrasta l'immensa Piazza del Popolo ed offre una vista di Roma che non la puoi descrivere e la devi solo vivere in prima persona, soprattutto in una giornata limpida e serena quale era quella di ieri mattina, o, di sera, prendendo un aperitivo alla Casina Valadier, in dolce compagnia, con il sole che tramonta sulla città.

Tutta Roma ti si offre nella sua "immensa seduzione" e il Cupolone è li che quasi ti dice "toccami".

Sotto di te a destra e a sinistra tetti di case di cui non puoi che invidiarne i proprietari per essere possessori di questi angoli che non hanno prezzo.

Rimarresti lì delle ore a contemplare così tanto splendore.

Per scendere di nuovo nel caos della città hai due opzioni: o vai direttamente giù a Piazza del Popolo, oppure ti porti a sinistra e percorrendo un viale molto suggestivo e anche questo ricco di vedute straordinarie vai verso la Scalinata di Trinità dei Monti, e così io ho fatto per dare la giusta conclusione ad una passeggiata nel cuore di questa città che avrà sicuramente tanti lati negativi ma non la cambierei con nessun altro luogo al mondo.

(Santo)

domenica 23 ottobre 2016

Bellezze Romane





E' un sabato mattina di ottobre.
Mi sveglio e un tiepido sole riscalda la stanza.
Guardo fuori e vedo un cielo pulito, un azzurro, di cui spesso Roma ci delizia.
Sono lì, impigrito ma qualcosa dentro mi stuzzica.
Il desiderio di uscire e andare a vivere la mia città mi prende ed allora vinco ogni ritrosia e mi incammino verso il centro, decidendo che oggi sarà una giornata da dedicare a Roma.
La mia, la nostra Roma, quella città a volte sopportata, a volte definita "ladrona", ma ladrona di cosa? di aver rubato tutta la bellezza possibile...

Mi ritrovo nella scenografica Piazza del Popolo con una delle Chiese più ricche d'arte di Roma (Santa Maria del Popolo), al centro l'obelisco con le sue fontane, da un lato la Terrazza del Pincio e dall'altro il viale che conduce ai quartieri borghesi.
Davanti,altre due Chiese fanno da spartiacque alle tre strade che da qui partono a formare il famoso Tridente: Via del Babuino (la Via degli Antiquari, dei negozi grandi firme); la via dello shopping, vale a dire Via del Corso (ma ricca anche di chiese importanti e di palazzi storici) e la Via Ripetta, così chiamata perché portava al Porto di Ripa ed era la strada transitata dai pellegrini che andavano verso San Pietro.
Decido di iniziare la mia passeggiata, percorrendo un tratto di Via del Babuino per entrare sulla laterale Via Margutta,
 una delle vie più belle di Roma, la via degli artisti, e ritornare poi sulla strada principale per arrivare, dopo circa 10 minuti di piacevole passeggiata, a Piazza di Spagna.
Ci puoi venire centinaia di volte, eppure ogni volta, è come se fosse la prima volta...non ti stanchi mai di ammirare la folla impazzita di gioia, la scalinata di Trinità dei Monti, di guardare in alto, invidiando chi possiede quelle terrazze lassù, ammirando i tanti negozi che espongono la merce più esclusiva e sognando che un giorno puoi andarci anche tu a comprare...
Uno sguardo veloce alla centralissima Via dei Condotti, già piena di gente alle 11 di mattina e poi mi incammino verso Piazza Mignanelli, uno sguardo alla statua della Madonna lì sull'obelisco, passo davanti a Sant'Andrea delle Fratte (altro capolavoro) e tagliando il Tritone, arrivo in una delle altre location che ci invidia tutto e dico tutto il mondo: Fontana di Trevi.
Quando sei qui, puoi essere romano o non romano, ma vi giuro che ti prende sempre un groppo alla gola per l'emozione che quest'angolo di Roma riesce a regalarti ogni volta.
Vedi le persone che sembrano tutti bambini giocosi a scattare foto in continuazione, a gettare monetine per tornarci, è uno di quei momenti di vita che questa città sa darci.
Riprendo il mio cammino ed entro nella Galleria Colonna, oggi dedicata al nostro grande ed indimenticabile Alberto Sordi, il "romano de Roma".
Questa, era diventata nel passato, uno dei luoghi più abbandonati della nostra città: sporcizia, incuria, luogo frequentato da gente poco raccomandabile.
Vedetela oggi cosa è diventata!
Di fronte si apre la piazza della politica e passi davanti al Palazzo del Consiglio dei Ministri e poi davanti al Parlamento.
Una deviazione a sinistra, e la più intima Piazza Capranica, prepara il turista ad entrare in un altro scenario indimenticabile e cioè la Piazza del Pantheon.
Altro luogo straordinario di Roma per il famoso Pantheon ma per tutta la scenografia di questa piazza, senza dubbio una delle più frequentate in qualsiasi momento.Troverete sempre gente  che staziona sui gradini della fontana o nei bar che fanno da cornice.
Continuo e passando prima davanti a San Luigi dei Francesi, che ospita all'interno tele del Caravaggio e molti romani neanche lo sanno, e poi davanti a Palazzo Madama, sede del Senato, arrivo, indovinate dove? a Piazza Navona.

Che dire che non sia già stato detto, visto, immaginato di questa piazza?
E poi non mancano i soliti pittori, i mimi, gli artisti di strada e la moltitudine di gente che riempie e colora di mille immagini questa cornice straordinaria nella sua bellezza.
Una serie di vicoli, alle spalle di Piazza Navona, ti conducono in una atmosfera da paese e dimentichi di essere in una grande metropoli: angoli come quello dove c'è il Bar del Figo, con i tavolini all'esterno e l'edera che si arrampica sui muri, l'antica ricevitoria del lotto, la bancarella della frutta, l'osteria con ancora l'insegna "vini e merende".
Camminando e attraversando questi vicoli ci si ritrova in Via dei Coronari, la via dell'antiquariato ed una delle vie più caratteristiche di Roma.
Da qui arrivare sul Lungotevere è un breve percorso a piedi e ci si ritrova difronte alla imponente mole di Castel Sant'Angelo, preceduto dal Ponte che fa da ingresso con i suoi angeli ai lati.
Da qui guardi verso l'orizzonte ed ai tuoi occhi si presenta uno degli sfondi più coinvolgenti ed emozionanti: il Cupolone che svetta li' con la sua presenza.
Decido, vista l'ora, di entrare in Borgo Pio e gustarmi un ottimo pranzo nell'enoteca "Da Guido" dove appunto "er Sor Guido" e la moglie servono ottimi piatti di pasta, contorni e carne a prezzi ancora accettabili.
Un caffè in una antica latteria, con il mobilio dell'epoca. e mi ritrovo sulla grande piazza antistante la Basilica di San Pietro, il luogo della religiosità, della fede, della preghiera.
Termina su questa imponente piazza la prima di una delle passeggiate che farò per tributare un grazie a questa meravigliosa ed insostituibile città dove sono orgoglioso di essere nato.

Roma, ottobre 2016

mercoledì 19 ottobre 2016

Bellezze italiane: una nuova sfida

Era da tempo, ormai, che sentivo dentro di me il forte desiderio di un rinnovamento e come spesso accade la vita risponde alle chiamate.

Nel 2011 confrontandomi con un mondo che cambia alla velocità della luce, in cui tutto quello che oggi sembra moderno, già domani stesso potrebbe essere obsoleto, cercai di capire come potessi dare un nuovo significato a quella professione che avevo sempre svolto con grande entusiasmo e passione, ma che cominciava a irritarmi.
Sentivo che stava cambiando qualcosa in quel rapporto umano su cui per anni e anni avevo gettato le basi del mio darmi alle persone perché realizzassero un sogno: quello di viaggiare.
La tecnologia, il web, i social stavano invadendo a macchia di leopardo le nostre quotidiane abitudini, scardinando sistemi di relazione su cui forse ci eravamo troppo abituati, e come sempre accade quando un'abitudine viene messa in crisi, le ripercussioni personali possono essere devastanti.
Un senso di frustrazione si stava impadronendo di me, ma non potevo arrendermi e pensare che tutto quello che avevo fatto fino a quel momento, non avesse più valore.
Questi sono i momenti in cui si deve avere la forza e il coraggio di guardarsi dentro e chiedersi:
"cosa posso fare"?
E fu così che misi nella passione dei viaggi l'altra mia passione che mi accompagna sin da bambino, scrivere.
Due doni che mi arrivano dall'infanzia come ricordo indelebile di due genitori che non facendomi mai mancare un libro da leggere, accompagnandomi in Stazione a vedere i treni partire ed arrivare, mi hanno imbevuto del grande desiderio di poter un giorno uscire da quella casa, dove stavo crescendo, per andare a scoprire il mondo.
Scoprire le cose per tenersele dentro non ha nessun valore, il fascino sta nel condividere le emozioni.
E allora pensai di creare un blog che parlasse della nostra professione, quella degli "agenti di viaggi", uno di quei mestieri che sembrano avviati, come tanti altri, alla sua estinzione o almeno ad una profonda trasformazione e nacque il blog "l'agente di viaggi", blog che oggi è ai primi posti nei motori di ricerca, grazie al grande seguito che ha avuto tra gli addetti ai lavori, ma anche dal pubblico che sta dall'altra parte della scrivania, ossia i clienti.
Sono trascorsi 5 anni da quel primo articolo "un mestiere una passione" e questo è stato per me un anno particolare, perché se il primo cambiamento l'ho dovuto affrontare dopo 30 anni da quando iniziai a lavorare nel turismo, il secondo cambiamento, quello più forte l'ho dovuto gestire in un lasso di tempo brevissimo,  riconfermando come oggi le cose cambino in maniera repentina e bisogna farsi trovare pronti, per non soccombere.

La vita mi ha lanciato una nuova sfida, questa volta ancora più forte perché ho dovuto prendere quella decisione che mai avrei voluto prendere: lasciare quel luogo che era ormai diventata la mia seconda pelle se non addirittura la prima: l'agenzia di viaggi, intesa come luogo fisico dove ho trascorso la parte più cospicua del mio tempo.


Dopo il normale e traumatico sconvolgimento morale, mi sono guardato di nuovo dentro e soprattutto ho guardato a tutto quello che avevo fatto fino ad allora, rendendomi conto di aver compiuto un percorso fantastico che non poteva interrompersi.
Si dice che a volte anche solo usare un linguaggio diverso aiuta nel cambiamento.
E così da "agente di viaggi" sono diventato ora un "senior travel consultant" ma il cambio del sostantivo non cambia la natura che ho dentro: la voglia di continuare a parlare di viaggi, a raccontare esperienze ed emozioni, ritagliandomi tra tanti blogger di viaggi, di cui alcuni sono veramente dei grandi fenomeni, lo spazio che si merita chi ha dato la sua vita per questo lavoro, facendo stare bene tantissime persone, aiutandole nello scoprire il mondo.
E quindi ho pensato cosa avessi dovuto fare con quel blog che avevo creato: continuare a scrivere lì o inventarsi qualcosa di nuovo.
Cosa potrei ancora scrivere delle agenzie di viaggi che non ho scritto? Ci sono tantissimi articoli in quel blog e se essi sono serviti a difendere questa professione, se molti di questi articoli hanno raggiunto il cuore di tanti colleghi e colleghe, di cui molti mi hanno ringraziato per aver trovato nelle mie parole la forza per continuare, ho ottenuto il più grande successo a cui potevo aspirare, un successo che vale molto di più di chi oggi apre un blog e dietro le belle parole cerca solo di crearsi un business personale.
"L'agente di viaggi" è lì con tutto il suo carico di centinaia di parole che ho pensato e scritto in questi 5 anni ma ormai aveva perso il suo appeal anche perché lo sento legato ad un periodo della mia vita professionale che si è comunque interrotto, e quindi avevo bisogno di rinnovarmi e trovare nuovi stimoli.
"La grande bellezza italiana": perché questo titolo?

Con questo blog che nasce oggi, ho posto una sfida a me stesso: riuscire, con i miei mezzi a rendere omaggio a tutto quello che rappresenta la bellezza italiana nel mondo, a partire da quel magico mondo di donne fantastiche che ogni giorno ci accompagnano e ci regalano la loro bellezza, donne che rappresentano la migliore espressione di tutto quello che la nostra Italia ha da offrire e così come siamo fieri delle nostre donne, dobbiamo essere fieri del nostro meraviglioso paese che ha tutto quello che puoi trovare nel mondo. 
Noi ce lo abbiamo qui, solo che spesso lo ignoriamo,
Non sarà un percorso facile e non perché non credo nelle mie possibilità, sono consapevole che per scrivere delle bellezze italiane, dovrei scrivere ogni giorno  e anche quando avessi scritto 365 articoli, ne avrei ancora altri 365 da scrivere.
L'Italia non finirà mai di stupirci.
Se tra di voi ci saranno persone che mi accompagneranno in questo mio progetto, leggendomi e condividendo i miei racconti, le ringrazio già da adesso, così come ringrazio chiunque voglia lasciarmi un commento.



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Santo David