giovedì 29 dicembre 2016

La grande bellezza italiana: Un anno vissuto nella bellezza italiana

La grande bellezza italiana: Un anno vissuto nella bellezza italiana: dalla pagina Facebook di Meditazioni e Chakra Quando si sta avvicinando la fine di un anno è come quando torni da un viaggio, più o me...

Un anno vissuto nella bellezza italiana

dalla pagina Facebook di Meditazioni e Chakra

Quando si sta avvicinando la fine di un anno è come quando torni da un viaggio, più o meno lungo, e sei bombardato da tante di quelle immagini, sensazioni, ricordi, sapori, odori, profumi, che hai bisogno di fermarti a riflettere per fissare nella mente tutte quelle belle cose che il cuore ha depositato dentro di te.

E così ho provato a riflettere su quello che è stato questo anno per me, sotto il punto di vista del viaggio.

Ho riguardato le tante foto che ho raccolto negli album che oggi hanno sostituito quei cari albumini che ti regalava il fotografo quando andavi a sviluppare i rullini e devo dire che non è stato facile estrapolarne alcune, a corredo di questo articolo che sto ora scrivendo.

Ogni foto brutta o bella che sia, registra, comunque, un impulso che hai avuto e se lo hai avuto è perché c'è stato qualcosa che ha smosso il tuo cuore, i tuoi pensieri, e ti ha portato, spesso senza neanche rifletterci più di tanto, a immortalare un momento, a renderlo unico ed esclusivo, anche se poi non sarà più di tanto esclusivo, visto che oggi in un millesimo di secondo, l'esclusività di una foto può diventare di pubblico dominio.

Se negli anni passati la collezione dei miei viaggi annuali era composta prevalentemente di viaggi fuori dell'Italia, in località il più delle volte esotiche ma pur sempre ricche di storia e cultura, oppure racconti di crociere a bordo di grandi navi, in questi ultimi tempi, per una serie di vicissitudini personali e professionali, ho riscoperto la nostra cara e insostituibile Italia.

Sono amareggiato per questo?

La vita mi ha dato la possibilità di conoscere una buona parte di questo mondo e ci ho scritto sopra tanti racconti, diari, pubblicati sui miei blog (l'agente di viaggi - viaggio in Spagna), sul mio sito santodavid.it e su diverse pubblicazioni. Di questo non posso che esserne grato perché viaggiare aiuta a vivere meglio, a capire quanto siamo fortunati, e spesso neanche ce ne rendiamo conto.

Viaggiando nel mondo mi sono reso conto che spesso quando torni è facile fare dei confronti e per chi vive in una grande città come Roma, è inevitavbile che spesso la mia città esca sconfitta sul piano dell'efficienza, della gestione della cosa pubblica, ma sicuramente non esce perdente sul fatto di essere una delle città in assoluto più bella del mondo.

Questa mattina mi sono trovato alle ore 11 davanti al Colosseo per prendere la metropolitana, e non potevo non scattare una foto alle centinaia di persone già in fila per rendergli omaggio, un rito che si ripete ogni giorno da migliaia di giorni e questo vale per il Colosseo così come per le tante bellezze della nostra, a volte martoriata e vilipesa città, ma pur sempre meta desiderata da tutte le persone che continuano ad amarla ed omaggiarla.

Se parlo di bellezza italiana non posso fermarmi solo a parlare di Roma anche se a lei devo tutto il mio massimo rispetto perché è quella città che mi ha dato i natali, è la città in cui vivo la mia vita di ogni giorno, ma è soprattutto quel grande teatro, quell'immenso palcoscenico in cui passi e ripassi sullo stesso punto tante volte, eppure ti sembra di non esserci mai passato, non ti stanca, anzi ti invita a tornarci.

E' la Roma delle piazze e strade conosciute in tutto il mondo, ma è la Roma delle sue piccole piazzette, dei suoi vicoli, delle sue millenarie chiese, dei cortili più o meno nobili, dei Palazzi che hanno fatto la Storia del Mondo, delle sue scalinate, delle fontane. 

Il Cupolone, i Sette Colli, La Dolce Vita, l'Hollywood del Tevere: personaggi storici, a volte veri, a volte inventati di sana pianta.

Ci vorrebbero pagine e pagine per decantarne il suo fascino, i suoi misteri, le sue leggende. 

Qualcosa ho raccontato anch'io nei miei diari romani.

Di questo 2016 per quanto riguarda il mio scoprire l'Italia ho avuto modo di visitare due città bellissime: Ferrara e Modena. Avevo desiderio di visitarle entrambe perché fanno parte di quella rosa di città che persone abituate a vivere nel caos delle grandi metropoli le cercano come momenti di oasi ni cui rigenerarsi.


Arrivo in albergo, mi danno la mappa di una città che è più piccola del quartiere dove vivo, provano quasi imbarazzo a darmi le indicazioni per raggiungere il centro, che sta a 5 massimo 10 minuti a piedi. Esco e mi devo abituare a convivere non con il traffico impazzito di auto e di autisti stressati, ma imparare a muovermi tra le biciclette che sono le regine assolute di queste città.

Mi devo abituare non solo alla bicicletta ma devo anche abbassare il tono della voce per non disturbare, eppure nella mia città mi pareva  già di parlare con il volume basso... Mi sorprende l'autista del bus che mi accoglie a bordo con un sorriso, il negoziante che ha voglia di parlare e darmi notizie sulla sua città.

Se poi come ho avuto io la fortuna ci capiti anche in occasioni particolari come il Busker' Festival (artisti di strada) a Ferrara, oppure la Bonissima a Modena, è tutto un inno al buon vivere.

L'Italia che ho apprezzato quest'anno è stata anche l'Italia dei piccoli borghi, quei borghi ricchi di storie che si prolungano nei secoli: Orvieto, Farfa, Vignola, Castelvetro, dove la storia si unisce al culto, al dominio feudale e papale, ai sapori della cucina, all'estro dell'artigianato locale.

Nel viaggio dentro la bellezza italiana un posto di grande rilievo merita la mia amata Sicilia. E' da lì che partì mio padre per venire a prestare il servizio di leva sul finire della seconda guerra, arrivò a Roma e s'innamorò di mia madre, E' la terra dove andavo a trascorrere le mie vacanze da bambino, sognando viaggi lontani.

E in questo anno in cui per vicende personali avevo più di altri anni bisogno di ritrovare quel bambino che è dentro ognuno di noi, ho voluto ripercorrere le tappe di quei viaggi che facevo da piccolino, e tutto questo l'ho raccontato in due emozionanti articoli:




"Andando avanti, come è scritto nella citazione in apertura dell'articolo, incapperò in qualche burrasca ma finché vivrò in questa stupenda Terra che è l'italia, sono sicuro che ogni burrasca potrà essere meno violenta di qualsiasi altra burrasca, perché a proteggermi e a rincuorarmi c'è l'immensa bellezza di cui è ricca la nostra Italia". (Santo)

Questo articolo lo dedico a tutti coloro che prima di disprezzare l'italia, si mettano in viaggio e la vadano a scoprire ed omaggiare, sentendosi grati di far parte di questo Paese; lo dedico a chi oggi non c'è più e avrebbe voluto scoprire di più di quell'Italia che avevano visto flagellare di bombe prima amiche e poi nemiche; la dedico alle tante vittime innocenti, alle persone straordinarie che hanno pagato un duro prezzo per continuarci a garantire la libertà di poter viaggiare e andare ad aprrezzare le migliaia di bellezze di cui dobbiamo solo che essere fieri.

domenica 18 dicembre 2016

La grande bellezza italiana: La bellezza del Natale

La grande bellezza italiana: La bellezza del Natale: Si avvicina il Natale ed, ormai, ogni angolo della nostra Italia, si prepara a festeggiarlo nel migliore dei modi. Strade decorate ...

mercoledì 14 dicembre 2016

La bellezza del Natale



Si avvicina il Natale ed, ormai, ogni angolo della nostra Italia, si prepara a festeggiarlo nel migliore dei modi.

Strade decorate a festa, piazze che si riempiono di gente in cerca del regalo da mettere sotto l'albero, turisti che si confondono con la gente del posto, in un tripudio di allegria che almeno in questo periodo ci aiuta a dimenticare le tante difficoltà che spesso ci troviamo a fronteggiare.

In questa convivialità non bisogna mai però dimenticarsi di tutti coloro che sono stati colpiti da calamità, come gli abitanti dei paesi terremotati, le persone che vivono in uno stato di estrema povertà, e tutti coloro per cui il Natale non sarà un momento di eccessiva beatitudine.

L'Italia essendo tutto sommato un paese abbastanza legato alle sue tradizioni, e in particolare ogni regione, se non addirittura ogni provincia, ne ha di sue, dona il massimo di se stessa in questo periodo, in cui l'aspetto più religioso che dovrebbe essere poi il fondamento di questa festa, si amalgama con il tripudio delle tavole imbandite di prodotti tipici, differenti da zona a zona.
E' l'occasione per riscoprire i tanti borghi disseminati da Nord a Sud, da Est ad Ovest, e vederli nella suggestiva cornice di un paesaggio invernale, e magari assistere ad un Presepe Vivente o ammirare uno dei tanti che vengono allestiti nelle Chiese o in altri luoghi simbolo.

Le città, almeno quelle più grandi, diventano un pò più caotiche del gia abituale caos ma sono sempre città che hanno un carico così alto di attrattive, da rendere debole ogni altra difficoltà.

Roma, essendo la città che ospita il Papa, assurge ad un ruolo prioritario: in essa convergono persone da ogni parte del pianeta, oltre che per visitare la città e le sue immense bellezze, per poter rendere omaggio al tempio della cristianità nel mondo, quel grande capolavoro che è la Basilica di San Pietro, ed assistere alle varie cerimonie religiose tenute dal Santo Padre.


E quindi a riconferma di come il nostro sia uno dei Paesi più belli e ricchi di emozioni, anche il Natale è un motivo in più per apprezzare tutte le magiche atmosfere che esso ci dona.






mercoledì 7 dicembre 2016

Passeggiando per le vie di Torino





Per motivi professionali ho avuto modo di tornare a Torino in più occasioni.

Una città che per molti anni non avevo più degnato di attenzione.

Nel corso di questi ultimi viaggi, ho, invece, avuto modo d rivalutare questa città che avevo visitato molti anni fa e mi aveva lasciato un ricordo di città austera, severa, direi anche un poco triste, forse per noi abituati alla solarità romana.

In occasione del mio ultimo viaggio sono stato confortato da un tiepido sole. Una solerte guida ha guidato me e alcuni miei colleghi e colleghe per le vie e le piazze della città.

Partendo dalla monumentale stazione di Torino Porta Nuova (anch'essa come altre stazioni italiane ha subito un restyling interno) abbiamo imboccato Via Roma, con a lato i suoi portici, che ospitano negozi di grandi firme dello shopping, e siamo arrivati alla prima importante piazza ossia quella di San Carlo, così ampia ed austera.

Circondata anch'essa da porticati più classici, dove le vetrine moderne lasciano lo spazio a negozi più storici, a caffetterie e bar che come il Caffè Torino hanno fatto la storia della città.

Una deviazione verso le vie poste a destra della piazza, ci ha portato dinanzi al Museo Egizio (da solo vale già un viaggio, essendo, come importanza, il secondo al mondo), a Palazzo Carignano, sede del Primo Parlamento Italiano, con i suoi cortili e le scale interne così imponenti.

Da qui, attraversando la Galleria al cui interno trovano ospitalità negozi di antiquariato molto prestigiosi ed il famoso Caffè Baratti Milano, uno dei più prestigiosi bar di Torino, abbiamo raggiunto Piazza Castello, cuore nevralgico della città: il Palazzo Reale, il Teatro Regio e il Caffè Reale (da vedere assolutamente gli interni), fanno da cornice a questa scenografica piazza, che per l'occasione era, anche il traguardo di una maratona e quindi era piena di gente, di telecamere e di tutto quello che può fare da contorno ad una manifestazione sportiva di importanza internazionale.

Da Piazza Castello si raggiunge il Duomo e la Cappella della Sacra Sindone, altro luogo di richiamo.

Non si può parlare di Torino e non pensare al monumento simbolo: la Mole Antonelliana, oggi sede di un importante Museo del Cinema e non si può, ovviamente, dimenticare una delle Aziende che hanno fatto la storia della città e del nostro Paese: la Rai, la cui prima sede si trova in questa zona.

La visita è proseguita con un breve giro in pullman che ci ha portato verso il Parco Valentino, altro luogo di ritrovo dei torinesi.

La città ospita molte iniziayive culturali nel corso dell'anno e quindi i motivi per andare a visitare Torino sone veramente tanti e vi rimando al sito del turismo Torino e Provincia


 .

Ci sono tanti alberghi, anche vicino alla Stazione (ci si può stare con la massima tranquillità) e, quindi a due passi dal centro. Vi posso anche consigliare l'albergo dove ho pernottato, il Best Western Genio, un buon tre stelle, ottima posizione, un buon servizio, colazione abbondante e anche la possibilità di un centro benessere per rilassarsi, dopo le camminate e ritemprarsi con una sauna e una vasca idromassaggio.

Naturalmente ci sono anche alberghi più prestigiosi per chi ricerca un tocco di classe, oppure anche la possibilità di pernottare in residenze storiche.

Per cenare e gustare la tipica cucina piemontese, prendete un taxi ed in dieci minuti raggiungete la Trattoria "Antiche Sere" in via Cenischia, dove in un ambiente molto tipico di vecchia osteria, gusterete i piatti della vera cucina piemontese: lardo al pepe, tomini elettrici, peperoni con bagna cauda, salame di patate per l'antipasto e poi gnocchi al gorgonzola, oppure agnolotti al sugo d'arrosto e perché no pasta e fagioli per primo piatto e di secondo provate lo stinco di maiale o se preferite il coniglio al vino.

Per dessert potrete scegliere tra la bounette oppure il budino con torrone e miele, oppure bagnare i biscotti in una mousse di zabaione.

E naturalmente il tutto accompagnato da un buon vino.

Come raggiungere Torino? se siete in una delle città toccate dall'Alta Velocità, nulla di meglio che servirsi del veloce e comodo servizio offerto da Trenitalia. Personalmente sono partito da Roma alle 15.30 e alle ore 20,00 ero a Torino, pronto per la cena e a Torino sono ripartito alle 13.30, uno snack in carrozza bar, una lettura del quotidiano, un pisolino e alle ore 18.00 ero a Roma Termini.

Nel prossimo articolo vi parlerò di un altro gioiello italiano che è la Venaria Reale.

mercoledì 30 novembre 2016

La bellezza dei piccoli centri: Orvieto




L'Italia ha nel suo territorio centinaia di piccoli centri, di borghi, dove, per chi come me vive in città bellissime ma caotiche come lo è Roma, è piacevole andarci di tanto in tanto a rilassarsi un pò, godendo di ritmi più lenti, assaporando il gusto di una passeggiata, assorti nella più totale tranquillità

Orvieto è uno di quei posti, dove per una serie di vari motivi ho avuto modo di tornarci più volte.

In ogni occasione mi riviene in mente il primo incontro che ebbi con questa città, tantissimi anni fa, quando io allora studente, già futuro agente di viaggi, organizzai con un mio amico una gita in bus, coinvolgendo compagni e compagne di classe e della scuola, in una caccia al tesoro, improvvisata per le vie della cittadina.

I partecipanti furono chiamati a cercare e a portare a noi organizzatori una serie di oggetti e fu uno spasso vederli andare per negozi, per chiese alla ricerca del tesoro, trovando nella popolazione una gradita collaborazione.

Orvieto è una cittadina nel cuore d'Italia, in Umbria, posizionata su una rupe di tufo e appare, come sospesa in aria, agli occhi di chi si avvicina.

E' facilmente raggiungibile sia in auto che con il treno.

Ha una storia molto lunga e articolata che inizia nel periodo etrusco per poi attraversare tutte le successive epoche fino ai giorni nostri.

Questa lunga storia ha lasciato delle eredità in alcuni dei suoi luoghi simbolo: Il Duomo, mirabile esempio di architettura gotica, le numerose chiese, i palazzi storici e il Pozzo di San Patrizio, risalente al 1528.

Una di quelle cittadine dove si ritrova il piacere della passeggiata nei suoi vicoli e piazzette, curiosando tra i negozi del centro che vendono oggetti di antiquariato, prodotti gastronomici, calzature e borse di ottima fattura.


Ci sono numerosi ristoranti dove potersi deliziare con la cucina tipicamente umbra, e anche diversi bar per una pausa caffé tra una camminata e l'altra.

Nel corso dell'anno ci sono tante manifestazioni culturali, musicali, teatrali che possono essere un motivo ulteriore per venire a trascorrere uno o più giorni ad Orvieto.

Se non ci siete mai stati, vi invito ad andarci e resterete affascinati dalla intima bellezza di questo luogo.

Per tutte le informazioni vi rimando direttamente al sito web del turismo di Orvieto





domenica 20 novembre 2016

La bellezza di una storia dedicata alla Sicilia


Tanti, tanti anni fa un giovane uomo siciliano usciva per la prima volta dal suo paese natio, arroccato sulle pendici delle Madonie, per raggiungere quello che allora veniva chiamato "Il Continente", per effettuare il servizio militare.

Arrivato a Roma, in una serata di musica e di festa, ballando e ascoltando le note di una fisarmonica s'innamorò di una esuberante donna romana.

Molti anni dopo quel " romantico incontro" e dopo aver avuto tre figli, nacque il sottoscritto.

La mia vita è, inevitabilmente, conseguenza di quel viaggio, di quell'incontro, e quindi non posso non essere innamorato di una terra magica e straordinaria quale è la Sicilia.

Una terra che mi porto dentro l'anima e mi accompagnerà sempre nel proseguimento della mia vita terrena.

Ad essa sono legati i ricordi dell'infanzia, quando si aspettava con trepidazione l'arrivo dell'estate che significava partire per andare a trovare i parenti lontani che potevi vedere solo una volta all'anno, anche perché le disponibilità economiche e le difficoltà di comunicazione dell'epoca rendevano tutto più difficile.

Eppure quelle vacanze non le dimenticherò mai perché le aspettavo e sapevo quanti sacrifici comportavano per i miei genitori e quanta cura c'era nell'organizzarle.

Non potrò mai dimenticare l'emozione del viaggio in treno, l'immagine del semaforo verde, il fischio del capostazione di Roma Termini che dava il via a quella sorta di "marcia" verso la Terra Promessa, anche se da allora non è molto cambiato per quanto riguarda i collegamenti ferroviari di notte....

Si partiva alle cinque del pomeriggio con l'Espresso, così si chiamava il treno, e si arrivava dopo quasi sedici ore a Termini Imerese, dove ti aspettavano per portarti in macchina nel paese natio di mio padre, ossia Polizzi Generosa.

Altre tre ore di tragitto, perché non esisteva ancora l'Autostrada Palermo Catania, né la Palermo Messina e quindi si percorreva la Settentrionale Sicula e poi la Provinciale, attraversando tutta una serie di paesi, in un susseguirsi di curve che mettevano a dura prova il fisico, già sfibrato dal viaggio in treno, eppure eri felice lo stesso, perché sapevi di essere atteso....

Sicilia, questa terra meravigliosa, culla di civiltà e culture millenarie, terra di passione, di amore.

Una regione baciata dal sole, una natura esplosiva.

Mare, montagne, colline, isole che le fanno da contorno, dalle Eolie a Favignana, Ustica, Pantelleria, Lampedusa.

Il fuoco che arde dentro le sue viscere e ogni tanto esplode e il vulcano si scuote, mettendo paura ma creando giochi di luce che nessun artista al mondo potrebbe ricreare.

E poi il tripudio della cucina, di terra, di mare, la cucina semplice del contadino,  vera e genuina, e quella dei grandi chef di rinomati ristoranti e di prestigiosi alberghi di cui questa isola è stracolma.

Bacco e Venere, un'accoppiata di sensualità: vini forti, vini dolci, ce n'è per tutti da gustare in compagnia o in una serata sotto le magiche stelle del cielo siciliano, in compagnia del tuo amore.

In Sicilia ti dimentichi di qualsiasi dieta a cui ti sei sottoposto perché non puoi resistere alla tentazione della pasticceria e della gelateria siciliana: cannoli ripieni di ricotta e spruzzati di cannella, brioche ripieni di un gelato che non ha eguali nel mondo, fantasie di marzapane, cassate e poi le indimenticabili granite al limone, ai gelsi, granite che danno un sapore diverso alla torrida estate.



Sicilia, terra di un popolo fiero, orgoglioso, indomito. Terra di emigranti che sono partiti per ritornare un giorno e quando anche non sono tornati non hanno mai dimenticato da dove sono partiti.

Terra di scrittori, di attori, di atleti, di grandi cantanti, di registi, di stilisti, gente che ha messo in ogni opera che ha creato il fascino, la magia, il mistero della terra da cui è provenuto.

Sicilia, terra martoriata da invasioni, da guerre, da sporchi giochi di potere.

Umiliata, messa a dura prova dal mostro Mafia. ma ha trovato la forza di reagire, guidata dall'esempio di uomini straordinari, uomini che dovrebbero essere ricordati ogni giorno per quello che hanno fatto: i tanti magistrati uccisi, Chinnici, Falcone, Borsellino, trucidati insieme ai loro angeli custodi; il Generale Alberto Dalla Chiesa, ucciso dallo Stato stesso insieme alla sua compagna di allora, in un estremo atto d'amore e poi i tanti commissari, i poliziotti, i carabinieri che hanno dato la loro vita per liberare la loro terra da questo cancro.

Sicilia, spesso irrisa da stupide pubblicità e da macchiette da quattro soldi ma una terra che molti italiani non conoscono e dovrebbero scoprire prima di portare soldi in paesi che non meritano quello che merita questa straordinaria regione di questo straordinario paese.








DEDICATO ALLA SICILIA DA SANTO







martedì 15 novembre 2016

La bellezza dei Mercatini di Natale




Se parliamo di bellezza italiana, il periodo natalizio è uno dei periodi in cui la nostra Bella Italia assume un aspetto di festa, per attendere un giorno comunque così importante nella vita di ciascuno di noi.

Una tradizione che, dapprima collegata nell'immaginario delle persone ai luoghi a Nord dell'Italia, in particolare nel Sud Tirolo ed in Trentino Alto Adige, si è andata sempre più concretizzando in tutto il territorio, e così, in questo periodo, è facile arrivare in una città, in un borgo e trovare un Mercatino di Natale.

Facciamo un salto nella storia.

La nascita dei mercatini di Natale sembrerebbe attestarsi attorno al 1400 nelle zone comprese tra la Germania e l’Alsazia. A Dresda fu, infatti, inaugurato il primo mercatino della storia, il lunedì precedente il Natale dell’anno 1434. Inizialmente questi mercatini si rivolgevano ad una élite, perché l'allestimento aveva comunque dei costi importanti.
Negli anni l'interesse per questa tradizione si è andata sempre più espandendo e dalla Germania si è diffusa nelle maggiori capitali europee.
Negli anni novanta Bolzano e alcuni luoghi del Trentino Alto Adige hanno cominciato ad accogliere i Mercatini.
Questa tradizione ha incontrato il gradimento di tantissimi appassionati alla ricerca di prodotti artigianali, statuette di legno per abbellire il Presepe, decorazioni natalizie per l'Albero ma anche per cercare prodotti eno-gastronomici tipici del luogo.



Andare quindi in questi posti dove ogni anno si rinnova la tradizione dei Mercatini, è un motivo ulteriore per andare alla scoperta dei tanti luoghi di cui è ricca l'Italia, posti spesso sconosciuti e che diventano gradite sorprese nel momento in cui vengono scoperte e apprezzate.
Oltre al motivo prettamente legato all'acquisto di prodotti natalizi, può essere occasione di un weekend all'insegna dell'arte, della buona cucina, elementi che non mancano mai in una "vacanza italiana" ,di qualsiasi durata essa sia.

Ci sono diversi modi per organizzare una o più giornate in uno di questi Mercatini. 
C'è chi preferisce far da solo, collegandosi su uno dei tanti motori di ricerca dedicati a questo particolare evento e preferisce muoversi in macchina o in treno.
E' pur vero però che proprio perché il fenomeno è andato sempre più crescendo, spesso è difficile reperire disponibilità di alloggio se non si prenota in tempo, i costi aumentano sensibilmente e non sempre i luoghi che ospitano i Mercatini, sono facilmente raggiungibili in macchina o in treno.
Per questo motivo diverse agenzie e tour operator propongono delle idee di viaggio per dar modo a più persone di poter vivere questa esperienza, il più delle volte a prezzi contenuti e con servizi comunque di qualità.
Generalmente il mezzo usato è il pullman per ottimizzare il viaggio (da uno o più punti di raccolta fino a destinazione), che potrà essere effettuato in una giornata o in più giornate, dipende dalla distanza.
Le agenzie più importanti e che hanno una esperienza di viaggi di questo tipo, garantiscono la presenza di una persona che funge da accompagnatore e che assicura la regolarità del viaggio stesso, facendo fronte ad eventuali imprevisti dovessero esserci.

Se vi posso essere utile, mi potete contattare e vi posso metter ein contatto con agenzie specializzate per i Mercatini di Natale.

















domenica 6 novembre 2016

Trastevere



Trastevere: un nome che fa immediatamente pensare al "romano de Roma", alle canzoni del grande Claudio Villa, ai versi del sommo poeta romano Trilussa.

Trastevere: storie d'amore e "de cortello", e non per un caso qui c'è pure il carcere di Regina Coeli.

Quanta iconografia più o meno reale su uno dei rioni più belli in assoluto della nostra città, quante storie che hanno per oggetto le strade di questo quartiere.

Sfruttando l'opportunità che mi era stata concessa da un'associazione culturale, a cui sono iscritto, di poter visitare due delle chiese più importanti: Santa Maria in Trastevere e San Crisogono, me ne sono andato alla scoperta, anzi alla riscoperta di questo angolo romano.

Sono arrivato abbastanza presto, intorno alle 9.30 e, avendo ancora a disposizione una buona mezz'ora, ne ho  approfittato per gustarmi un buon caffè in un bar in via dei Pettinari, bar che conserva ancora il fascino, gli arredamenti di una caffetteria stile anni 50: questo tipo di caffetterie vanno sempre più scomparendo, sostituite da anonimi bar tutto luci e neon.

Ho attraversato il Tevere, entrando su Ponte Sisto e godendomi la vista del Cupolone, avvolto nella foschia mattutina.

Dirigendomi verso il luogo dell'appuntamento, ho avuto modo di apprezzare le strade del quartiere in una situazione a cui non ero abituato perché, generalmente, si viene qui di sera per mangiare una pizza e l'atmosfera serale è diversa da quella mattutina in cui il quartiere inizia a svegliarsi e c'è un'atmosfera ancora sonnolenta, quasi a dover smaltire la baldoria della sera prima.

La Piazza di Santa Maria in Trastevere è il cuore del quartiere, una sorta di palcoscenico con i suoi bar, i tavolini all'aperto, la storica farmacia Perretti, le meravigliose terrazze.

Al centro la fontana con scalini pieni di gente a qualsiasi ora e naturalmente la sua Basilica dall'omonimo nome.


Una delle chiese più antiche di Roma, con all'interno degli affreschi e dei mosaici straordinari.

Un poco più in là, direttamente su viale Trastevere troviamo la chiesa di San Crisogono. Il suo interno non è paragonabile a quello della precedente chiesa, anche se qui i mosaici del pavimento sono originali.


Ma la cosa più interessante di questo luogo è la sua parte sommersa, quella su cui è stata costruita l'attuale chiesa.

A Roma ce ne sono tantissime costruite su più livelli, basti pensare a San Clemente, a San Lorenzo in Lucina, ai Santissimi Apostoli, tanto per citarne alcune.

Dopo essermi dedicato all'arte, ho ripreso il mio tour per le strade di Trastevere e come spesso mi accade mi dà veramente fastidio la presenza delle autovetture che deturpano angoli e scorci di un fascino e di un romanticismo unico.

Meno male che, almeno, alzando lo sguardo non si ha nessuna interferenza nell'ammirare le terrazze, alcune di esse veri giardini pensili, che danno un'impronta particolare a palazzi, spesso anche ormai fatiscenti,

Trovandomi nei pressi ed essendo sabato mattina non potevo non concludere la mia passeggiata a Campo de Fiori girando tra i banchi del suo mercato, respirando l'atmosfera di una Roma che va sempre più scomparendo.

lunedì 31 ottobre 2016

Villa Borghese: bellezza che non tramonta



A Roma ci sono tanti parchi e ville, più o meno conosciuti e, almeno per quanto mi riguarda, quello a cui sono più legato è il grande spazio verde di "Villa Borghese"


Ad essa sono legati i ricordi della mia infanzia quando, allora bambino", capitava che qualche domenica mi ci portassero i miei genitori e, a quel tempo, il fare queste "gite domenicali", regalava a tutti una grande emozione, anche perché ci si "avventurava" per Via Veneto che in quegli anni, per noi che venivamo dalla "periferia", ci sembrava di percorrere un luogo inviolabile e si provava dell'imbarazzo nel passeggiare per la strada della "Dolce Vita".


Guardavamo le vetrine lussuose, ammiravamo il movimento di persone davanti ai grandi alberghi, sbirciavamo dentro i bar alla ricerca di qualche volto noto e sognavamo un giorno di poterci anche noi sedere a quei tavolini.

Almeno per quanto riguarda i lussuosi hotels, la mia professione mi ha poi riscattato e nel periodo d'oro del turismo, ossia negli anni tra il 90 e il 2000, ho avuto la possibilità di partecipare a diverse "cene di gala" che si sono tenute nei favolosi ristoranti, o ancor meglio nelle terrazze dell'Excelsior, del Baglioni, dell'Ambasciatori Palace, del Grand Hotel, ma, ormai, anche questi sono ricordi nel cassetto, e credo che non torneranno più quelle serate mondane...

Ritornando a Villa Borghese, mi viene in mente anche il periodo della scuola, gli anni giovanili in cui questo Parco era una meta quasi obbligata delle uscite domenicali: ci si ritrovava alla "Lampada Osram" alla Stazione Termini, luogo di appuntamento (ad essa Baglioni ha dedicato una canzone) e poi, tutti insieme, ci si spostava, attrezzati di mangiadischi, di registratore, non mancava mai un pallone e l'amico con la chitarra per accompagnarci con i medley di Battisti, di Venditti e naturalmente del già citato Claudio.

A Villa Borghese ci andavi con la "ragazza" per cui avevi preso la cotta e speravi che, complice l'atmosfera, nascesse qualcosa di più e un bacio fosse l'inizio di una storia.

Su questo Parco e sulle immagini che mi portavo dentro di quel periodo ricordo anche che ne feci oggetto di un tema a scuola: mi piacque così tanto, ebbe anche un successo in aula, e ancora oggi, a distanza di più di trent'anni, ne conservo la brutta copia.

Negli ultimi anni ho sempre attraversato in macchina o in autobus il Parco, gli ho dato una veloce sbirciata e sentivo dentro di me un desiderio: quello di tornare a percorrere i suoi viali in una sorta di "passeggiata nei ricordi".

Ho ripercorso lo stesso itinerario, partendo dalla Stazione Termini, attraversando Piazza Esedra, Largo Santa Susanna con la Fontana del Mosè ed alcune Chiese bellissime, un tratto di Via Bissolati (nel passato sede di agenzie di viaggi, di compagnie aeree ed oggi quasi solo Banche), e poi Via Veneto (con l'imponente Ambasciata Americana ed il fasto degli alberghi storici), salendo su verso Porta Pinciana per superare le mura ed entrare a Villa Borghese.

Il quadro che si è presentato ai miei occhi era un'immagine di festa totale: famiglie con bambini, coppie, persone sedute a leggere, uno sciame di biciclette, di risciò, di passeggini ed il protagonista assoluto era il sole che, però, non dava assolutamente alcun fastidio, visto la presenza del tanto verde.

E così mi sono letteralmente calato in quell'atmosfera, ero presente totalmente e non ho avvertito minimamente lo sforzo, la fatica, pur avendo camminato tanto: Galleria Borghese, Piazza di Siena, il Laghetto, la Casina del Lago, il viale del Pincio.

E poi come coronamento di questa passeggiata si arriva in quella che ritengo sia una delle terrazze che tutto il mondo ci invidia: la Terrazza del Pincio, quella che sovrasta l'immensa Piazza del Popolo ed offre una vista di Roma che non la puoi descrivere e la devi solo vivere in prima persona, soprattutto in una giornata limpida e serena quale era quella di ieri mattina, o, di sera, prendendo un aperitivo alla Casina Valadier, in dolce compagnia, con il sole che tramonta sulla città.

Tutta Roma ti si offre nella sua "immensa seduzione" e il Cupolone è li che quasi ti dice "toccami".

Sotto di te a destra e a sinistra tetti di case di cui non puoi che invidiarne i proprietari per essere possessori di questi angoli che non hanno prezzo.

Rimarresti lì delle ore a contemplare così tanto splendore.

Per scendere di nuovo nel caos della città hai due opzioni: o vai direttamente giù a Piazza del Popolo, oppure ti porti a sinistra e percorrendo un viale molto suggestivo e anche questo ricco di vedute straordinarie vai verso la Scalinata di Trinità dei Monti, e così io ho fatto per dare la giusta conclusione ad una passeggiata nel cuore di questa città che avrà sicuramente tanti lati negativi ma non la cambierei con nessun altro luogo al mondo.

(Santo)

domenica 23 ottobre 2016

Bellezze Romane





E' un sabato mattina di ottobre.
Mi sveglio e un tiepido sole riscalda la stanza.
Guardo fuori e vedo un cielo pulito, un azzurro, di cui spesso Roma ci delizia.
Sono lì, impigrito ma qualcosa dentro mi stuzzica.
Il desiderio di uscire e andare a vivere la mia città mi prende ed allora vinco ogni ritrosia e mi incammino verso il centro, decidendo che oggi sarà una giornata da dedicare a Roma.
La mia, la nostra Roma, quella città a volte sopportata, a volte definita "ladrona", ma ladrona di cosa? di aver rubato tutta la bellezza possibile...

Mi ritrovo nella scenografica Piazza del Popolo con una delle Chiese più ricche d'arte di Roma (Santa Maria del Popolo), al centro l'obelisco con le sue fontane, da un lato la Terrazza del Pincio e dall'altro il viale che conduce ai quartieri borghesi.
Davanti,altre due Chiese fanno da spartiacque alle tre strade che da qui partono a formare il famoso Tridente: Via del Babuino (la Via degli Antiquari, dei negozi grandi firme); la via dello shopping, vale a dire Via del Corso (ma ricca anche di chiese importanti e di palazzi storici) e la Via Ripetta, così chiamata perché portava al Porto di Ripa ed era la strada transitata dai pellegrini che andavano verso San Pietro.
Decido di iniziare la mia passeggiata, percorrendo un tratto di Via del Babuino per entrare sulla laterale Via Margutta,
 una delle vie più belle di Roma, la via degli artisti, e ritornare poi sulla strada principale per arrivare, dopo circa 10 minuti di piacevole passeggiata, a Piazza di Spagna.
Ci puoi venire centinaia di volte, eppure ogni volta, è come se fosse la prima volta...non ti stanchi mai di ammirare la folla impazzita di gioia, la scalinata di Trinità dei Monti, di guardare in alto, invidiando chi possiede quelle terrazze lassù, ammirando i tanti negozi che espongono la merce più esclusiva e sognando che un giorno puoi andarci anche tu a comprare...
Uno sguardo veloce alla centralissima Via dei Condotti, già piena di gente alle 11 di mattina e poi mi incammino verso Piazza Mignanelli, uno sguardo alla statua della Madonna lì sull'obelisco, passo davanti a Sant'Andrea delle Fratte (altro capolavoro) e tagliando il Tritone, arrivo in una delle altre location che ci invidia tutto e dico tutto il mondo: Fontana di Trevi.
Quando sei qui, puoi essere romano o non romano, ma vi giuro che ti prende sempre un groppo alla gola per l'emozione che quest'angolo di Roma riesce a regalarti ogni volta.
Vedi le persone che sembrano tutti bambini giocosi a scattare foto in continuazione, a gettare monetine per tornarci, è uno di quei momenti di vita che questa città sa darci.
Riprendo il mio cammino ed entro nella Galleria Colonna, oggi dedicata al nostro grande ed indimenticabile Alberto Sordi, il "romano de Roma".
Questa, era diventata nel passato, uno dei luoghi più abbandonati della nostra città: sporcizia, incuria, luogo frequentato da gente poco raccomandabile.
Vedetela oggi cosa è diventata!
Di fronte si apre la piazza della politica e passi davanti al Palazzo del Consiglio dei Ministri e poi davanti al Parlamento.
Una deviazione a sinistra, e la più intima Piazza Capranica, prepara il turista ad entrare in un altro scenario indimenticabile e cioè la Piazza del Pantheon.
Altro luogo straordinario di Roma per il famoso Pantheon ma per tutta la scenografia di questa piazza, senza dubbio una delle più frequentate in qualsiasi momento.Troverete sempre gente  che staziona sui gradini della fontana o nei bar che fanno da cornice.
Continuo e passando prima davanti a San Luigi dei Francesi, che ospita all'interno tele del Caravaggio e molti romani neanche lo sanno, e poi davanti a Palazzo Madama, sede del Senato, arrivo, indovinate dove? a Piazza Navona.

Che dire che non sia già stato detto, visto, immaginato di questa piazza?
E poi non mancano i soliti pittori, i mimi, gli artisti di strada e la moltitudine di gente che riempie e colora di mille immagini questa cornice straordinaria nella sua bellezza.
Una serie di vicoli, alle spalle di Piazza Navona, ti conducono in una atmosfera da paese e dimentichi di essere in una grande metropoli: angoli come quello dove c'è il Bar del Figo, con i tavolini all'esterno e l'edera che si arrampica sui muri, l'antica ricevitoria del lotto, la bancarella della frutta, l'osteria con ancora l'insegna "vini e merende".
Camminando e attraversando questi vicoli ci si ritrova in Via dei Coronari, la via dell'antiquariato ed una delle vie più caratteristiche di Roma.
Da qui arrivare sul Lungotevere è un breve percorso a piedi e ci si ritrova difronte alla imponente mole di Castel Sant'Angelo, preceduto dal Ponte che fa da ingresso con i suoi angeli ai lati.
Da qui guardi verso l'orizzonte ed ai tuoi occhi si presenta uno degli sfondi più coinvolgenti ed emozionanti: il Cupolone che svetta li' con la sua presenza.
Decido, vista l'ora, di entrare in Borgo Pio e gustarmi un ottimo pranzo nell'enoteca "Da Guido" dove appunto "er Sor Guido" e la moglie servono ottimi piatti di pasta, contorni e carne a prezzi ancora accettabili.
Un caffè in una antica latteria, con il mobilio dell'epoca. e mi ritrovo sulla grande piazza antistante la Basilica di San Pietro, il luogo della religiosità, della fede, della preghiera.
Termina su questa imponente piazza la prima di una delle passeggiate che farò per tributare un grazie a questa meravigliosa ed insostituibile città dove sono orgoglioso di essere nato.

Roma, ottobre 2016