martedì 24 agosto 2021

Umbria: il racconto di una giornata tra borghi e cantine, immersi nella natura.


Foligno - Tenuta Carapace - Montefalco - L'Alchimista - Rasiglia.


Rasiglia.


L'Umbria, pur essendo piccola, è uno scrigno che contiene preziose perle.

Già conosciuta in tutto il mondo per i suoi luoghi simbolo come Assisi, Perugia, Gubbio, Todi, Spoleto, non finisce mai di sorprendere il viaggiatore che decide di andare a trascorrervi qualche giorno di vacanza.

Ne avevo già parlato in un precedente articolo: 

https://www.lagrandebellezzaitaliana.com/2019/07/umbria-terra-di-borghi.html

Più volte sollecitato dalla cara amica Paola, che vive a Foligno, ho finalmente deciso di andarla a trovare, coinvolgendo familiari e amici.

Per noi che viviamo a Roma, l'Umbria è facilmente raggiungibile sia che si vada in auto, sia che si decida di utilizzare il treno. 

E' servita da treni regionali veloci e da intercity che effettuano fermate a Terni, Narni, Spoleto, Foligno, Assisi, Perugia.

Sono partito dalla Stazione Termini alle ore 08.15 e dopo due ore (treno regionale) sono arrivato a Foligno.

Una città in stile medievale, con i suoi ritmi rilassati, un bel centro storico.

Immancabile la tappa all'Antico Caffè della Piazza, un posto che ha segnato la storia di Foligno.

La prima parte della giornata è stata dedicata alla visita in una delle tante tenute vinicole che si possono visitare, andando in Umbria.

La nostra amica aveva scelto per noi la Tenuta Lunelli Cantina il Carapace, circa trenta minuti di auto da Foligno.

http://www.tenutelunelli.it/it/tenute_umbria_carapace.php

IL CARAPACEDI ARNALDO POMODORO

Il Carapace è nato dal sogno della famiglia Lunelli di vedere realizzata una cantina che fosse uno scrigno per il vino. Dall'amicizia di vecchia data con Arnaldo Pomodoro e dalla precedente collaborazione - che aveva portato il Maestro a creare “Centenarium”, la scultura che celebra il secolo di storia delle Cantine Ferrari – scaturì l’idea di proporre proprio a lui, le cui sculture spiccano in luoghi simbolo di tutto il mondo, di realizzare la cantina. Pomodoro accolse con entusiasmo la sfida di creare un’opera che mettesse in discussione i confini fra scultura e architettura, che dialogasse al tempo stesso con l’esterno, ossia con il paesaggio in cui si sarebbe inserita, e con l’interno, con quel vino alla cui produzione doveva essere strettamente funzionale.


Descrizione e foto dal sito web della tenuta



La strada che sale verso la tenuta fa pregustare la bellezza che si ammira all'arrivo, quando si presenta davanti agli occhi la struttura che richiama per l'appunto un guscio di tartaruga, da cui il nome della tenuta. Un'opera che ha richiesto sei anni di lavoro, inaugurata nel 2012.

Dalla terrazza che fa da ingresso alla struttura, si gode di un panorama fantastico sulle colline umbre e sui vari borghi che fanno parte del territorio.

Abbiamo visitato il vigneto, la cantina, accompagnati da un responsabile della tenuta che ci ha spiegato i processi di produzione e invecchiamento.  
A concludere l'esperienza  abbiamo avuto una degustazione che ci ha permesso di poter apprezzare l'eccellenza  del vino che si produce nella tenuta.




Visita da non perdere.

Lasciata la tenuta, ci siamo diretti nella vicina Montefalco (15 minuti).

Punto di riferimento della regione vinicola in cui si producono il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco rosso, fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia. 

Posizionato a circa 500 metri di altezza, nonostante la giornata calda, ci ha ritemprato dalla calura eccessiva.

Per il pranzo la nostra amica ci aveva riservato una succulenta sorpresa.

Aveva prenotato al Ristorante "L'Alchimista", posizionato nella piazza principale di Montefalco, pertanto in una posizione estremamente suggestiva.


Scelta non poteva essere migliore e non solo perché questo ristorante abbia vinto una delle puntate della trasmissione "Quattro Ristoranti" condotta da Alessandro Borghese.
Eravamo tutti curiosi di assaggiare uno dei piatti che contraddistingue il ristorante: il piccione.
Ottima cucina, servizio eccellente, ampia scelta di vini, in compagnia di amici e familiari, cosa volere di più?




Dopo il pranzo, una passeggiata nel centro storico del borgo e poi ci siamo diretti verso Rasiglia (circa 30km)

La nostra amica ci aveva decantato questo luogo, anche detto la "piccola Venezia". Ero veramente curioso di capire perché questo luogo sia diventato meta di pellegrinaggio di tanti viaggiatori.

Il piccolo borgo si trova a 600 metri di altitudine e sembra come se fosse un luogo perso nel tempo.


La sua fama è dovuta all'acqua.
Dalla fragorosa sorgente di Capovena sembra scaturire tutto l’abitato che si dispiega, secondo la disposizione naturale, ad anfiteatro e sorge come borgo necessario alla rocca che, ancora forte del suo antico ruolo, sovrasta con l’alta mole le molte case, strette tra loro.
Ancora oggi sono visibili e visitabili alcune case e il molino di proprietà della famiglia Trinci che sfruttando la presenza dell'acqua, avevano dato vita a quelle attività che per secoli hanno garantito la vita di tutta la comunità.
A Rasiglia, dovunque, ogni percorso è scandito dall'acqua.



Un borgo così piccolo che oggi fa fatica a contenere la folla, soprattutto nelle giornate di massima affluenza.
Anche noi siamo stati lì in un pomeriggio di domenica e non abbiamo certo potuto apprezzare tutta la poesia e la magia del luogo.
Se possibile cercate di andarci durante la settimana o in periodi di minore afflusso per godervi la bucolica atmosfera del luogo.

Quello che vi ho raccontato è solo una delle possibili esperienze che si possono realizzare in Umbria.

Per poterla apprezzare al meglio, visitando borghi conosciuti e meno conosciuti, facendosi catturare dalla bellezza dei luoghi, della natura, sorseggiando un aperitivo in terrazza ammirando le colline, gustando l'ottima cucina accompagnata da preziosi vini, dovete prevedere qualche giorno in più.

Essere accompagnati da una persona che come Paola (travel designer Umbria), conosce i posti è sicuramente un valore aggiunto perché vi aiuta a scoprire delle "chicche".

Se l'Umbria è nei vostri progetti, se desiderate trascorrervi qualche giorno, potete contattarmi, inviando una mail a santo@santodavid.it per richiedere consulenza su organizzazione del viaggio.

In base ai vostri desideri, al tempo che potete investire nel viaggio, vi formulerò delle proposte con delle esperienze da non perdere. 

Qualora decideste di prenotare, la pratica sarà gestita contrattualmente e per la parte assicurativa, da Tour Operator/Adv autorizzata a norma di legge, di cui ho la Direzione Tecnica.

L'Umbria vi aspetta.



sabato 13 febbraio 2021

Dalla Suburra al Ghetto, attraversando l'antica Roma


 

Roma, mese di febbraio 2021.

Da un anno, un velo di solitudine avvolge il centro storico di Roma.

Un contenitore di enorme bellezza e fascino, che è come se fosse rimasto sospeso in attesa del ritorno delle oceaniche folle che ogni giorno ne percorrevano le strade, le piazze.

Uno scrigno, un tesoro d'inestimabile valore che mai si era così  offerto all'occhio di chi in questa città ci vive ogni giorno.

Le vie, le piazze, le chiese, i monumenti sono sempre gli stessi e molti di questi sono nello stesso luogo da migliaia di anni.

Eppure noi romani attraversavamo questi luoghi sempre di fretta, con l'occhio al telefonino per vedere l'ultimo messaggio; imprecando contro i gruppi di turisti che invadevano le nostre strade perché ci rendevano ancora più complicata la vita quotidiana; il rumore delle auto, dei bus, il vociare delle tante persone ci portava a voler fuggire dal caos.

Da un anno Roma come tante altre "prime donne del turismo mondiale" si è svuotata.

In questo vuoto di persone, si esalta la bellezza, il fascino, l'armonia di tutti quei luoghi che le hanno rese famose.

Noi romani stiamo avendo un rapporto diverso con la nostra città.

E' come se stessimo vivendo un rapporto di amore privilegiato, è come se ci fosse stato concesso, nelle nostre vite, un periodo di tempo per farci perdonare dalla nostra stessa città che sta offrendo tutta la sua bellezza, solo ed esclusivamente a noi.

E noi ci stiamo rendendo conto in questo silenzio, in questa solitudine, del grande pregio di essere nati, di vivere in questa meravigliosa, unica, insostituibile città.

Ci ritroviamo a passeggiare nel silenzio, ad alzare gli sguardi e scoprire cose che seppur i nostri occhi vedevano, le nostre anime non ricevevano, perché distratti.

Entriamo in chiese dove prima passavamo e non avevamo tempo, ritrovandoci da soli davanti al tripudio che il genio artistico ha profuso nel passato, trasformando quei luoghi di culto in collezioni di pittura, di scultura, di arte lignea e orafa.

Panche vuote, dove sedersi al cospetto di una delle tante statue di Santi, di Sante, di Madonne con il Bambino, lasciandoci avvolgere dal misticismo, ritrovandoci in silenzio a pregare, cosa che prima non avevamo tempo di fare.

In una di queste mattine, in cui mi sono ritrovato nella mia Roma solitaria, ho compiuto uno dei tanti percorsi che si possono disegnare nella tavolozza di bellezze evidenti e anche segrete che la nostra città ci offre.

L'itinerario parte dal cuore di uno dei quartieri più intimi di Roma: il quartiere Monti.

Sono innamorato di questo quartiere e sono sicuro che non sono l'unico, perché è impossibile non innamorarsi del quartiere Monti.

Un dedalo di vicoli, di piazzette, di angoli che formano un luogo che sembra quasi essere una piccola boutique dove ci si rilassa, bevendo un aperitivo, gustando una buona pizza, deliziandosi con un piatto della cucina tradizionale romana o per chi ama l'etnico ci sono alcuni ristoranti indiani.

Uno dei luoghi dove ancora resistono alcune botteghe dei vecchi mestieri; altre sono state rinnovate, però all'esterno hanno ancora la vecchia insegna. 

Trovi la tipografia, il fabbro, il vecchio forno, il negozio che ripara le biciclette, l'incisore, il rilegatore. Resiste anche un mercato rionale coperto.

Partiamo da Piazza della Suburra, dove ci si può arrivare anche con la metropolitana linea B . Fermata Cavour.

Suburra perché questo era il luogo in cui nell'antica Roma viveva il popolo romano che alloggiava in quelle che si chiamavano insulae, edifici a più piani. a ridosso del Foro Romano.

Rivolgendo le spalle all'ingresso della metropolitana, se si va a destra si entra in via Urbana che è una delle vie principali del quartiere Monti.

Noi procediamo sulla strada che abbiamo davanti. Dopo aver percorso una cinquantina di metri, sulla destra ci sta un piccolo slargo, dove ha sede uno degli alberghi storici di Roma "Il Duca d'Alba".

Volgendo lo sguardo a sinistra s'intravede la Salita dei Borgia che fa da ingresso al piazzale dove ci sta la chiesa di San Pietro in Vincoli con il Mosè di Michelangelo.

Proseguiamo per poi voltare a destra e subito a sinistra (all'angolo un ristorante molto caratteristico).

Davanti a noi si apre la piccola ma bellissima Piazza della Madonna ai Monti (con l'omonima chiesa): al centro la Fontana dello scultore Giacomo Della Porta che è stato il creatore di diverse fontane romane.

Ci si ferma un attimo per gustare l'atmosfera della piazzetta, si attraversa via dei Serpenti (a sinistra s'intravede una parte del Colosseo) e si prosegue in via Baccina.

Una via molto bella, silenziosa, che ci conduce al cospetto di una serie di colonne che fanno parte del Foro Romano.

Voltando a destra, arriviamo davanti ad uno dei palazzi più famosi di Roma: il Palazzo  del Grillo. 

Ci sta da precisare che il film con Alberto Sordi non fu girato qui ma in altro luogo.

Di fronte al Palazzo ci sta la sede dei Cavalieri di Malta e qui si apre uno dei segreti di Roma.

Infatti costeggiando il palazzo, superando un tornello ci si ritrova in una delle terrazze più belle di Roma: si arriva sopra il Foro di Traiano con davanti la panoramica dei Fori Imperiali, del Campidoglio, di Piazza Venezia, della Colonna Traiana. 

Una scenografia meravigliosa, ancor più emozionante al tramonto quando il calar del sole dona un'atmosfera magica, specialmente se accompagnata dal ponentino, tipico venticello romano.

Il percorso pedonale ci porta direttamente su via dei Fori Imperiali, la scenografica via che collega Piazza Venezia al Colosseo.



Una via costruita dal Duce per le sue manie di grandezza, coprendo i Fori che sono rimasti sepolti per tanti anni, finché una gran parte di quello che era nascosto è stato riportato alla luce.

Attraversiamo la via e ci ritroviamo sul lato opposto con una terrazza panoramica che fa arrivare lo sguardo fin sulle vette del Palatino.

Sulla sinistra si vede il Colosseo, sulla destra il Campidoglio, e s'intravede una parte del Monumento ai Caduti, che sta in Piazza Venezia.

Non ci si stancherebbe mai di ammirare la storia antica, e quello che ne è rimasto a testimoniare la grandezza dell'Impero Romano.

Andando verso sinistra da non perdere la Basilica di Massenzio e la Basilica dei Santi Cosma e Damiano (all'interno si può visitare un prezioso presepe napoletano e la cripta sotterranea).

Uscendo dalla Basilica riprendiamo il percorso verso Piazza Venezia.

Dopo aver camminato per circa cento metri, volgiamo a sinistra, passando davanti al Museo Centrale del Risorgimento e scendendo verso il Foro, camminando su una reale antica strada romana. 

Di lato ci sono delle botteghe dove ci si incontrava e si facevano trattative sulla compravendita dell'argento.

La via conduce al Carcere Mamertino, sotto la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami.

Il Mamertino fu la più antica prigione romana e tanti personaggi famosi dell'epoca vi furono imprigionati. La tradizione racconta che anche i Santi Pietro e Paolo furono qui rinchiusi.

Davanti ai vostri occhi tutta la magnificenza del Foro Romano con i maestosi archi che celebravano il trionfo degli imperatori, i resti delle colonne su cui erano costruiti i grandi templi romani, la Via Sacra.

Ci attende una salita, ma la fatica sarà ricompensata all'arrivo, perché ci si ritrova in una delle piazze più belle del mondo: la piazza del Campidoglio. Al centro la copia della Statua di Marco Aurelio, il cui originale è all'interno dei Musei Capitolini (altro luogo da non perdere).

Arrivati sul piazzale si deve girare a sinistra, dove un breve percorso in discesa ci porta su di una terrazza unica al mondo. 

La panoramica sui Fori, sul Colosseo, sul Palatino, sulla Suburra non ha eguali in ogni parte del globo.



Tornati sul piazzale, avete due soluzioni:

la scalinata a destra vi conduce all'interno della Basilica di Santa Maria dell'Ara Coeli, che vi consiglio di vedere se non l'avete mai vista e poi discendere attraverso l'ampia scalinata 

evitare di visitare la Basilica e scendere direttamente dalla scalinata del Campidoglio.

Una volta discesi, potreste andare per Via del Teatro di Marcello, direzione Isola Tiberina, oppure andare su Piazza Venezia e da li proseguire per altri itinerari nel centro storico di Roma.

La passeggiata che vi voglio suggerire è quella di entrare direttamente nel rione Campitelli, attraverso Via di Tor Margana (dal nome dei Margani, famiglia nobile romana) e vi ritroverete in una piazzetta fantastica: Piazza Margana.

Proseguite su via dei Delfini, via dei Funari, in un dedalo di vicoli che vi trasportano in un'atmosfera quasi rarefatta, finché attraverso Via di S. Angelo in Pescheria, arriverete al Portico d'Ottavia nel cuore del Ghetto di Roma.

Questa è un'altra di quelle zone meravigliose dove si respira quasi un'aria familiare.

L'antichità si mescola al passato recente e drammatico.

Ne è testimonianza il Museo della Shoah dove vi consiglio di entrare "per non dimenticare" quello che la follia umana fu capace di perpetrare contro il popolo ebreo.

Una targa ricorda la drammatica data del 16 ottobre 1943, quando alle 5.30 del mattino ebbe inizio il dramma, con la deportazione di migliaia di ebrei che vennero prelevati, con tutto quello che poi ne conseguì.

Oggi il Ghetto è anche uno dei luoghi dove si può pranzare, cenare, fare un aperitivo.

Tanti ristoranti piccoli e grandi dove poter gustare piatti della tradizione ebraica e della cucina romana.

Fate come ho fatto io: fermatevi e gustatevi l'atmosfera del luogo, specialmente in una giornata tiepida e assolata.

Da qui si potrebbe proseguire alla scoperta del Ghetto per poi oltrepassare Via Arenula e dirigersi verso Campo dei Fiori.

La passeggiata che vi ho raccontato è terminata al Ghetto, impegnando quasi 5/6 ore di tempo (non sono entrato nei Musei Capitolini dove sono già stato altre volte, né all'interno del Foro anche questo già visitato, altrimenti il tempo doveva essere più lungo).

Come già detto all'inizio del racconto, questa è una delle tante passeggiate che si possono realizzare a Roma.

La città è un mosaico di esperienze, è come se offrisse ingredienti preziosi per comporre dei cocktails.

Ognuno può decidere quali ingredienti miscelare e ogni cocktail sarà un cocktail perfetto.

Oltre ad amarla io, la mia città la voglio far conoscere e farla amare a chiunque, anche se non è difficile, perché non puoi non amare Roma.

Per chiunque volesse organizzare un soggiorno a Roma, completo di esperienze che possano far vivere la bellezza, il fascino di questa città, potete anche contattarmi, inviando una mail a santo@santodavid.it.

Tramite il tour operator di cui sono responsabile operativo possiamo accontentare le vostre richieste.

Vi aspettiamo a Roma.