giovedì 26 dicembre 2019

2019 - Un anno di viaggi in Italia


Anche il 2019 mi ha visto viaggiare in lungo e in largo per la penisola italiana, tornando su luoghi già visitati o andando a scoprire mete che non conoscevo.

Ripercorriamo insieme alcuni di questi viaggi.


Napoli


In occasione della BMT, Borsa Mediterranea del Turismo, ho avuto modo di tornare di nuovo in una città che comunque sia ti accoglie sempre con la sua vivacità, riservandoti ogni volta delle piacevoli sorprese.
Non era la prima volta che andavo a Napoli, però ci torno sempre volentieri e mi fa piacere perdermi per le sue strade e scoprire posti che ancora non avevo visto. Lo racconto nell'articolo che segue:

Umbria


L'Umbria, una regione facilmente raggiungibile da Roma, piena di borghi storici, cuore verde dell'Italia, ottima cucina, buon vino.
Tanti sono gli spunti per andare a trascorrervi qualche giorno di assoluto relax

Emilia Romagna


In Emilia Romagna, ci torno spesso, e tutte le volte trascorro delle belle giornate, godendomi la bellezza delle colline modenesi, gustando dell'ottima cucina, in atmosfere sempre molto goderecce.
Anche l'Emilia Romagna ha città e borghi bellissimi.

Palermo


Estate 2019: avevo da tempo un forte desiderio. Tornare a percorrere le strade di Palermo, città che in passato avevo visitato molte volte ma erano anni che non vi tornavo.
Alcune cose sono cambiate da quando ci venivo più spesso nel passato, pensavo che avesse perso la sua vera anima, finché ho ritrovato quella Palermo a cui ero molto legato

Polizzi Generosa


Polizzi Generosa: il luogo dei ricordi, le vacanze da bambino, il posto da cui partì mio padre e da quel viaggio nacque l'incontro con mia madre. Anche se adesso ci vado meno che nel passato, mi fa sempre piacere trascorrervi qualche giorno

Venezia, Treviso, Jesolo

Venezia, Treviso, Jesolo Lido: un tris di luoghi che ha caratterizzato alcuni giorni di vacanza che mi sono concesso per ritornare a visitare Venezia, una città in cui mancavo da tanto tempo, per scoprire l'eleganza e la raffinatezza di Treviso, per godermi qualche giorno di mare in una attrezzata e ridente località balneare: Jesolo Lido.


Parco Nazionale del Pollino



Parco Nazionale del Pollino.
Un invito a scoprire uno di quei luoghi apparentementi impervi e che poi si rivelano scrigni di bellezza naturalistica e ti fannio riappropriare della bellezza del tempo che scorre lentamente, assaporando in totale relax tutto quello che ti circonda. 

Gaeta


Gaeta: è stata una piacevolissima scoperta.
Un borgo storico, visitato fuori stagione e quindi in totale tranquillità, gustandomi questo piacevole "intermezzo". 

Roma.
E non può mancare la mia città che pur con le sue contraddizioni resta quella città bellissima.
Ad essa ho dedicato tantissimia articoli e quindi chiudo la carrelata del 2019 con uno di questi

Questi sono alcuni dei viaggi del 2019.
andando nel blog e ripercorrendo a ritroso gli anni, ci sono altri articoli che parlano della grande bellezza italiana.

Nel 2020 non so ancora quali potranno essere le mete, ma di una cosa sono sicuro.

Posso tornare in luoghi dove già sono stato, posso scoprire posti mai visti, di sicuro non ci si stanca delle meraviglie italiane.

martedì 24 dicembre 2019

Venezia - Il Ballo del Doge 22 febbraio 2020 Antonia Sautter

Antonia Sautter
Purtroppo le immagini che sono entrate nelle nostre case in questi ultimi giorni del 2019 ci hanno mostrato una Venezia che mai vorremmo vedere, abituati come siamo ad ammirarla nella sua eterna bellezza.

In questo anno di viaggi che ho compiuto in Italia, alla scoperta di luoghi che non avevo ancora visto o tornando in posti dove già ero stato, anche Venezia ha fatto parte dei miei tour nell'anno 2019.

Alla fine di agosto, avendo deciso di trascorrere qualche giorno di relax a Jesolo Lido, località di cui avevo sempre sentito parlare ma dove non ero mai stato, ho deciso di fermarmi un giorno a Venezia per poter tornare in un luogo da dove mancavo da diversi anni.

Dovendo soggiornare in camera singola e non volendo spendere cifre esagerate per una notte in albergo a Venezia, ho deciso di pernottare a Venezia Mestre.

E' bene sottolineare che se si prende questa decisione è bene non confondere Mestre con Marghera, in quanto Mestre offre sicuramente molto di più anche per chi ci dovesse dormire una sola notte.

La mia visita veneziana è stata una sorta di "mordi e fuggi" e quindi non vuole essere un invito a visitare la città di Venezia in maniera frettolosa e approssimativa. Venezia merita un soggiorno più lungo perché è una citta che ha veramente tanto da offrire e va goduta con assoluto relax.

Nel mio caso avendo pochi giorni a disposizione, era solo un desiderio di tornare a vedere un luogo dove pur mancando da tanto tempo, la sentivo così vicina e familiare, poiché nei tanti anni di agenzia di viaggi, ho fatto arrivare a Venezia tante di quelle persone e continuo a farlo anche adesso.


Seppur nel breve tempo di una giornata, arrivare alla Stazione di Venezia Santa Lucia (dieci minuti di treno o di bus da Mestre), uscire e affacciarsi sul Canal Grande è sempre una emozione che ti lascia senza respiro.

Ho iniziato il mio itinerario a piedi per i sestieri, le calle e la prima parte del percorso, quella che va da Santa Lucia a Ponte di Rialto, l'ho potuto fare in una Venezia non invasa dalla folla e così ho potuto apprezzare ancora di più i suoi angoli, i palazzi, le botteghe.

Ponte Rialto ha sempre il suo innegabile fascino sia che lo guardi dal basso, sia quando ci sei sopra e ti affacci su quel meraviglioso scenario che è il Canal Grande con i suoi storici edifici.

Piazza San Marco, inevitabilmente piena di persone, però sempre così affascinante.

Una ulteriore passeggiata per continuare a perdermi nei vicoli veneziani, attendendo il tramonto, sorseggiando un aperitivo.

Il giorno successivo ho fatto tappa a Treviso. Pensavo ad una città anonima ed invece è una città bellissima, elegante, raffinata, anch'essa con i suoi canali.

Dopo la tappa di Treviso, ho raggiunto in bus Jesolo Lido per quattro giorni di assoluto relax.

Conservo un piacevole ricordo di questo soggiorno, in quanto ho trovato una cittadina ben organizzata, ospitale, pulita.

Tanti alberghi per ogni esigenza, stabilimenti balneari efficienti, tanti posti dove poter cenare anche senza spendere cifre esagerate, rispetto dell'ospite. 

Questo il mio breve resoconto di queste giornate trascorse tra Venezia, Treviso e Jesolo.

Tornando a parlare di Venezia, non si può non parlare di una delle tradizioni veneziane che hanno fatto conoscere la città di Venezia in tutto il mondo: il suo Carnevale, che ogni anno attira migliaia e migliaia di visitatori che arrivano qui per vivere la festa del Carnevale, in un tripudio di colori, di maschere, di gioia e allegria condivisa.

In questo contesto si inserisce quello che è ormai un appuntamento irrinunciabile per chi abbia la possibilità di poter partecipare al "Ballo del Doge", giunto alla sua XXVII edizione.

Il Ballo del Doge 2020 si terrà sabato 22 febbraio nella Scuola Grande della Misericordia

"Un invito a uscire dalla nostra zona di comfort e dalla prevedibilità del quotidiano e indossare una njova identità attraverso il costume e la maschera, forse quella più vera che ognuno custodisce nel suo mondo immaginario, nel suo altrove" 

Le parole con cui la creatrice di questo evento, la famosa stilista veneziana Antonia Sautter, lo presenta nel sito dedicato al Ballo del Doge https://www.antoniasautter.it/it/il-ballo-del-doge/il-ballo-del-doge-2020/


La società turistica di cui sono responsabile operativo, ILC Italian Luxury Consulting vi può supportare per pianificare il vostro viaggio e soggiorno a Venezia, in occasione di questo evento, provvedendo a prenotarvi l'ingresso riservato, l'hotel dove pernottare, e tutti i servizi che vorreste avere.

Se interessati potete inviare una email a  s.david@italianluxury.consulting con i vostri riferimenti e sarà mia personale premura mettermi in contatto con voi.

Venezia - Ballo del Doge 22 Febbraio 2020 Scuola della Misericordia - Antonia Sautter.

sabato 9 novembre 2019

Gaeta: una piacevole scoperta


Gaeta: uno delle tante località di cui è piena la nostra bella Italia e che spesso non conosciamo, finché non arriva un'occasione che ci sprona ad andare.

L'immagine che ho sempre avuto di Gaeta era quella che ho visto tante volte, quando in treno mi recavo d'estate in Sicilia, e non esistendo la linea dell'alta velocità, la tratta Roma Napoli era quella dove oggi viaggiano i regionali o gli intercity.

Linee ferroviarie che attraversano paesi, luoghi e stazioni, molte delle quali sono rimaste nella mia memoria.

Mi ricordo sempre quando il treno arrivava nei pressi della stazione di Formia- Gaeta e in lontananza si vedeva lo "skyline" del Castello Angioino che sovrasta il borgo di Gaeta.

Ricordo anche una gita di tanti anni fa in cui andammo a visitare il Santuario della Montagna Spaccata, un Santuario dell'XI secolo, eretto nella fenditura di una roccia.

Non avevo mai però soggiornato a Gaeta.

In occasione del "workshop incoming turismo sportivo", organizzato dalla Camera di Commercio di Latina, per promuovere questa tipologia di viaggio, sono stato accreditato tra gli operatori che potevano parteciparvi e potersi cosi' incontrare con operatori svedesi e spagnoli.

Ho deciso quindi di riservarmi una camera per due notti.

A Gaeta ci sono molti B/B nel centro medievale e due grandi alberghi nella zona mare di Serapo.

Ho scelto di soggiornare all'Hotel Serapo, categoria tre stelle., albergo molto grande che ha una invidiabile posizione a ridosso di una grande spiaggia.
Albergo attrezzato per trascorrervi le classiche vacanze balneari e nello stesso tempo può ospitare gruppi avendo dei grandi spazi e questo gli permette di rimanere aperto tutto l'anno.

Con una passeggiata di 10/15 minuti si può raggiungere il lungomare Caboto e il centro di Gaeta.

Ho preferito raggiungere Gaeta con il treno. Arrivato alla stazione di Formia-Gaeta una navetta collega la stazione con il porto e da lì in bus si può raggiungere Gaeta in un quarto d'ora.

Dopo alcuni tornanti panoramici si percorre il lungomare e si entra nel cuore della cittadina.

La città si divide in più parti che però alla fine sembrano incastrarsi l'una con l'altra.

Come già detto prima la zona balneare è caratterizzata da una lunga spiaggia dove ci sono una serie di lidi e di stabilimenti attrezzati per rendere piacevole la permanenza al mare e questa è la zona di Serapo.

Ma il  mare è anche dall'altra parte dove poi in effetti si concentra la vita sia dei cittadini che degli ospiti.

Percorrendo la bella via dell'Annunziata (così chiamata per la presenza dell'omonima chiesa)

si accede alla Gaeta medievale così ricca di fascino e di monumenti e luoghi storici come il Castello Angioino, il Castello Aragonese, che si raggiungono inerpicandosi su strette vie e scalinate che portano verso l'alto da cui si gode di uno spettacolare panorama.

Da non perdere la suggestiva Chiesa di San Francesco che sembra quasi librarsi in aria.
Ci sono arrivato in un pomeriggio di ottobre, in cui non c'era nessuno e trovarmi vicino a quella chiesa da solo ad ammirare e contemplare il golfo è stata una emozione molto forte.


Stavo così bene in quel contesto, con la brezza che arrivava dal mare, il silenzio che avvolgeva l'atmosfera, lo sguardo proteso verso il mare e così mi sono seduto su un muretto e sono stato lì, assaporando quel momento di quiete, sentendomi quasi fortunato di non essere lì in altri periodi in cui probabilmente l'affluenza delle persone non avrebbe reso possibile quelle sensazioni di pace e di assoluta tranquillità.

Quasi a forza sono tornato in albergo.

Nel frattempo era arrivato un nutrito gruppo di gitanti e così il silenzio che ci stava prima lo avrei dovuto condividere con il vociare e lo schiamazzo di un caloroso gruppo di persone.

Per la cena mi sono diretto verso il lungomare però questa volta andando verso il borgo.
Quando si viaggia in bassa stagione nei posti di mare si rischia di trovare tanti locali chiusi per mancanza di affluenza di persone e infatti è stato abbastanza complicato trovare una pizzeria aperta e devo dire che non era neanche il massimo, cosa differente dalla parte medievale dove comunque anche di sera si trovano localini per cenare o bere qualcosa.



La parte antica che è anche la parte più centrale e commerciale di Gaeta è caratterizzata da un bel lungomare e da un dedalo di vicoli, dove si respira l'autenticità del posto: negozietti tipici, botteghe che vendono prodotti del posto, frutterie, il banco del pesce, la pasticceria.

Ogni vicolo o vico si caratterizza per qualche particolare ed è veramente molto piacevole passeggiare in questa parte di Gaeta, prima che si faccia notte e tutto si ferma.

Ho voluto, seppur con un breve resoconto, cercare di trasmettervi le sensazioni che mi sono riportato da questo weekend a Gaeta, confermando ancora una volta quante perle ci siano a comporre 

La Grande bellezza italiana.


domenica 3 novembre 2019

La grande bellezza del Parco Nazionale del Pollino



Quante volte percorrendo l'Autostrada Salerno - Reggio Calabria, tra Lauria e Lagonegro, ero incuriosito da quanto osservavo velocemente dal finestrino?

Quel paesaggio che mi faceva pensare quasi ad un luogo difficile da esplorare, e chissà quali storie in quei borghi che vedevo in lontananza.

Avevo anche sentito parlare del Parco Nazionale del Pollino e purtroppo come spesso accade in questo nostro paese, alcuni luoghi vengono alla ribalta mediatica in occasione di qualche evento che per qualche giorno porta l'attenzione della stampa, della televisione e poi tutto torna come prima.

In questa nostra Italia, dove ci sta un mondo da scoprire e che potremmo proporre a viaggiatori curiosi di vivere esperienze a contatto con la gente del posto, dsiderosi di assaporare la cucina legata alle vecchie tradizioni, incuiriositi dalle attività artiginali che ancora resistono in certi luoghi, spesso chi dovrebbe farsi promotore non si dà da fare e bisogna aspettare l'iniziativa di qualche persona che decide di "uscire allo scoperto", per fare in modo che certe preziosità diventino oggetto di conoscenza.

Una carissima amica nonché anche lei operatrice turistica, mi ha invitato a prendere parte ad un workshop che si è tenuto a San Severino Lucano, uno dei borghi che fanno parte del Parco Nazionale del Pollino, evento che si è svolto nella prima settimana di Ottobre e ha coinvolto alcune figure professionali interessate a proporre forme di vacanza a contatto con la natura, privilegiando un turismo "slow" ed eco sostenibile.

Per tutte le informaizoni circa il Parco vi rimando al sito Parco Nazionale del Pollino

Quello che segue è il diario del mio viaggio e di quelle che sono state le mie impressioni circa questa esperienza.

Il primo consiglio che mi sento di darvi è di andare con la vostra auto o eventualmente noleggiarla, in quanto il Parco è abbastanza grande, ci sono molti posti da vedere, tanti percorsi dove fare trekking, rafting e altri sport all'aria aperta.

Io sono andato con altre due persone e siccome poi avremmo partecipato ad un "tour organizzato" con bus, abbiamo preferito andare in treno da Roma a Salerno e da lì abbiamo proseguito con un comodo collegamento di Flixbus fino a Lagonegro dove ci siamo  incontrati con chi aveva organizzato questo evento.

Quando siamo arrivati si era fatta sera e quindi non ho potuto ben capire dove fossimo arrivati e quale poteva essere il paesaggio circostante.

La sorpresa l'ho avuta la mattina del giorno dopo quando mi sono affacciato dalla finestra della camere dell'albergo e davanti ai miei occhi si è rivelato un paesaggio che per chi vive in grandi città come Roma, è una di quelle vedute a cui non siamo abituati, il tutto in un silenzio quasi irreale per chi è abituato a vivere nel rumore già di prima mattina.

Il primo giorno, non appena sono arrivati tutti gli ospiti, abbiamo fatto tappa a San Severino Lucano, uno dei tanti borghi del Pollino, dove una preparatissima e simpatica guida turistica ci ha parlato della storia del borgo e soprattutto della "Madonna del Pollino", che a maggio viene portata dalla Chiesa Madre in paese, fino al Santuario del Pollino a 1500 metri di altezza, per essere riportata in paese a settembre: un pellegrinaggio molto sentito a riprova che certe tradizioni non muiono.

San Severino . Basilicata turistica

Successivamente abbiamo raggiunto il ristorante "Rist'oro Pollino" e qui abbiamo avuto il primo di una serie di appuntamenti gastronomici che ci hanno deliziato nel corso delle giornate trascorse nel Pollino.

Il ristorante è posizionato all'interno di un meraviglioso bosco, gestito in maniera eccellente dai proprietari, cucina del posto di alto livello. Una sosta da fare se si è da queste parti (https://www.facebook.com/ristoropollino).

Dopo pranzo, abbiamo fatto una passeggiata nel bosco, accompagnati da una guida naturalistica.
La nostra passeggiata è stata breve (dovendo rispettare una tabella di marcia già predisposta) ma per chi ama il contatto con la natura, ci sono diversi percorsi da fare all'intenro del bosco.

A noi ci aspettava una escursione a quello che è un luogo simbolo: il Santuario della Madonna del Pollino.

Si sale a 1500 metri di altezza, un susseguirsi di tornanti, uno scenario naturale di incomparabile bellezza.

Santuario del Pollino . Pollino.it

Arrivare lassù in un pomeriggio in cui ci stavamo solo noi è stato un qualcosa di suggestivo.
La spiritualità del luogo sembra irradiarsi dal Santuario, depositario della Fede, all'ambiente circostante, in una simbiosi con tutto quello che circonda il Santuario: vallate, montagne, boschi, tutti elementi che in qualche modo ti riportano al grande Mistero del Creato.

Dopo una giornata così intensa siamo ritornati all'albergo che ci ospitava e anche qui ci attendeva una succulenta cena in stile lucano.

Il secondo giorno è stato dedicato interamente al workshop e durante la giornata abbiamo avuto modo di conoscere alcune realtà turistiche del posto e le autorità, compreso il Sindaco di San Severino, una di quelle figure istituzionali che hanno a cuore il territorio che rappresentano e si prodigano per farlo conoscere.

Il terzo giorno è stato dedicato al tour nel Parco Nazionale del Pollino e sono stati scelti, tra i tanti borghi che si potrebbero visitare, tre bellissime località: Viggianello, Papasidero e Morano Calabro.

Un tour anche un pò impegnativo, dovendo percorrere diversi tornanti, seppur allietati dal meraviglioso paesaggio, e comunque lo sforzo è stato ripagato dalla bellezza dei luoghi che abbiamo visitato.

Borghi che come tanti posti nel Sud Italia si sono spopolati e le persone che ci continuano a vivere, ne sono cusotodi gelosi e cercano di conservarne la storia, le tradizioni.

E' stato un momento molto piacevole quando a Morano Calabro, quattro anziane donne del posto, vestite con costumi tradizionali, ci hanno fatto una sorta di dimostrazione "live" di quelle che erano le attività di questi posti.

Sono stati tre giorni trascorsi con un gruppo di simpaticissime persone. L'organizzazione è stata eccellente e ha cercato, seppure nella brevità del tempo a disposizione, di darci un'idea di quanto abbia da offrire il Parco Nazionale del Pollino.

Personalmente so che quando ripasserò sulla Salerno Reggio Calabria e vedrò in lontananza quel parco, quei borgi, quando leggerò sui cartelli i nomi che sono elencati alle uscite dell'autostrada, so che la mia curiosità è stata soddisfatta.

Invito chiunque non ci sia stato a prendersi del tempo per andare a visitare il Parco del Pollino (sicuramente il periodo migliore è la primavera o anche settembre/ottobre) e se volete essere assistiti nella organizzazione del viaggio, sapete che potete confidare in me.

A conclusione di questo racconto, mi sembra doveroso rendere grazie ad una persona speciale che mi ha permesso di poter scoprire questo angolo d'Italia così nascosto e così pieno di fascino:

Grazie Francesca Milione  https://www.facebook.com/autenticasud/







domenica 15 settembre 2019

Andare a Polizzi Generosa è come tornare a casa


Quando ero piccolino e trascorrevo le mie vacanze a Polizzi Generosa, così come le ho raccontate in un mio precedente articolo "le vacanze di un bambino a Polizzi Generosa". ancora non ero sicuro se il mio sogno, che credo essere il sogno di tanti di noi, di girare il mondo, si sarebbe realizzato.

Nella vita ho avuto poi occasione, grazie anche alla mia professione di consulente viaggi, di aver visitato una buona porzione di mondo.

Ci sono però luoghi dove tu puoi tornarci tante volte e hai la sensazione di tornare in un luogo familiare, come quando si torna a casa, magari dopo una lunga assenza.

Polizzi Generosa è per me il luogo dove, dopo la mia casa abituale, ho veramente la sensazione di tornare non in una casa qualunque ma nella mia casa.

La spiegazione di questo affetto ancestrale nasce da quanto ho descritto in quel racconto, dalle sensazioni ed emozioni che corredavano quelle vacanze a Polizzi.

Oggi per l'inevitabilità della vita, tante cose sono cambiate.

La maggior parte delle persone care che facevano parte di quel racconto non ci sono più, siano essi familiari stretti, che amici.

La cittadina di Polizzi ha avuto negli ultimi anni grossi cambiamenti e purtroppo si è andata sempre più spopolando e oggi fa tristezza camminare per il Corso o per le vie adiacenti, in passato piene di negozi, di vita, di commercio e vedere così tante case chiuse o poste in vendita, esercizi commerciali che hanno fatto anche la storia di Polizzi non esserci più.

Eppure nonostante questo, chi come me in quel borgo sa di avere comunque un forte legame, sente inevitabilmente il desiderio di andarci a trascorrere, se non un intero periodo di vacanza, almeno qualche giorno, per ritrovare gli affetti più cari, sapendo che sarai sempre accolto con lo stesso affetto di sempre.

Ci sono tornato anche in questa estate 2019, dopo l'ultimo viaggio del 2016, raccontato in


Ho ritrovato l'affetto di sempre, la stessa accoglienza, la totale disponibilità.

Camminavo in strada e come sempre persone che ti fermano, ti riconoscono, ti salutano, anzi ora con l'avvento delle condivisioni sui social ho avuto anche persone che mi hanno riconosciuto e mi hanno fermato per salutarmi.

Anche la stessa casa appartenuta alla nostra famiglia, seppur oggi non più nostra, sembra sempre che sia lì in attesa del nostro arrivo e immancabilmente non può mancare la foto a ricordo, davanti alla porta.

Si svuota il paese ma le montagne che circondano Polizzi e che gli donano quel clima così pulito, così benefico specialmente per chi vive in città caotiche e inquinate, le vallate piene di natura, i boschi, i ruscelli, i daini, le lepri, gli scoiattoli che incontri quando vai verso Piano Battaglia sono sempre lì.

Chi leggerà questo mio articolo penserà che sia molto di parte e condizionato dalla mia personale esperienza di vita.

E allora sfido chiunque non sia mai stato in Sicilia o se è stato in Sicilia, non ha mai pensato di addentrarsi nel suo interno e andare a scoprire le bellezze nascoste, di andare a Polizzi Generosa.

Probabilmente potrebbe non provare le stesse forti emozioni che posso provare io o chiunque sia legato a questo paese, ma di sicuro troverà un sorriso, troverà persone che se possono farti sentire ospite non si tirano indietro e quando dal Belvedere si affaccerà su quello scenario naturale, che potrà ammirare senza neanche pagare un obolo, magari chissà potrebbe "sentirsi a casa" e provare un giorno il desiderio di tornarci.

Colgo l'occasione per ringraziare i parenti, gli amici, chiunque mi abbia fermato e salutato, il Sindaco Lo Verde per l'accoglienza, i proprietari del B/B Sciabaké dove abbiamo pernottato, e mi auguro che Polizzi sappia ritrovare la forza (cosa che non manca ai polizzani) per dare di nuovo a Polizzi quel ruolo che aveva e che merita di tornare ad avere.







domenica 8 settembre 2019

Palermo e la sua vera anima



Parlando di Palermo, una delle immagini che più evocano la sua bellezza e il suo fascino, è la superba Cattedrale, visitata ogni giorno da centinaia di persone.

Fu costruita nel 1184 in onore della Vergine Assunta in cielo.

Ci vorrebbe un solo articolo per descrivere quanto essa possa offire al visitatore e quindi vi rimando direttamente alla pagina 
del sito Tourism Sicilia https://tourismsicilia.com/cattedrale-di-palermo/ per poter avere tutte le necessarie informazioni al fine organizzare al meglio la vostra visita,

Nell'articolo di oggi vi voglio parlare del mio viaggio a Palermo che ho effettuato nelle giornate del 28 e 29 agosto.

Serbavo in me un forte desiderio di tornare a visitare questa città a cui sono legato da tantissimi ricordi, e ne avevo già parlato in un mio precedente articolo che scrissi sempre su questo blog:


Avendo deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza a Polizzi Generosa  meraviglioso borgo delle Madonie, il paese dove nacque mio papà e di cui ho scritto tanti racconti, tra cui uno è quello che ha ricevuto il maggior numero di consensi, non solo in Italia ma anche all'estero:


ho pensato di arricchire la vacanza, concedendomi una giornata a Palermo.

Sono partito da Roma la mattina del 28 con volo Alitalia alle ore 10.00 e solo dopo un'ora di volo ero già a Palermo Aeroporto Falcone e Borsellino.

Già atterrare su questo aeroporto è una grande emozione con l'aereo che plana sul mare ed appena superata l'Autostrada, si poggia sulla pista, con davanti la montagna che sovrasta l'aeroporto.

Lo scalo palermitano è uno scalo moderno, funzionale e ben collegato sia con il centro città (treno, bus, taxi, navette) sia con altri importanti luoghi siciliani, comprese le Isole Egadi.

Ho preso il bus e con un biglietto di euro 4,50 ho raggiunto la città in 35 minuti (anche perché non c'era molto traffico in entrata). Percorrendo l'autostrada che collega l'aeroporto a Palermo, si passa a Capaci sul luogo dove perse la vita il Magistrato Falcone, la moglie Morvillo e gli agenti della scorta in quel maledetto 23 maggio del 1992 

Ogni volta che sono passato davanti alla stele posta a ricordo ho sempre provato, come tutti del resto, un forte sentimento di sconcerto e fa ancor più male vedere quella bianca casa sulla collinetta dove si erano messi gli attentatori per seguire in diretta quanto andava accadendo.

Purtroppo questo grave episodio fa parte della storia della Sicilia e dell'Italia, attraversata dalle trame oscure.

Con il bus sono sceso in una delle piazze piu belle di Palermo: Piazza Politeama dove ha sede l'omonimo prestigioso teatro.



Sono sceso qui perché questa era la fermata più vicina all'albergo dove avrei pernottato. 
Il bus, una volta arrivato in città effettua una serie di fermate fino al capolinea situato in prossimità della Stazione Centrale di Palermo.

Dieci minuti a piedi ero all'albergo Ibis Style President categoria 4 stelle. Albergo in stile IBIS, accogliente, funzionale, moderno, ottimo staff alla reception, una bella terrazza panoramica con un ristorante aperto fino alle ore 22 e il bar 24/24. Nella stessa terrazza viene servita la prima colazione.
Molto comodo per chi arriva o parte in nave, essendo posizionato davanti al porto, meno comodo se si vuole andare a piedi alla Cattedrale che comunque non è lontanissima, massimo mezz'ora, salendo verso Politeama e percorrendo Via Maqueda.

Ero venuto a Palermo conservando dentro di me il ricordo di una città estremamente caotica nel suo centro, ed invece quando, dopo una sosta nello storico Antico Caffé Spinnato in via Principe di Belmonte, mi sono avviato su via Maqueda mi sono dovuto ricredere.

La via che io ricordavo, seppur bella, ma piena di confusione, oggi è una via chiusa al traffico, dove si può passeggiare tranquillamente e in totale relax. Via Maqueda Palermo Sicily Tourist

Dopo una breve deviazione in un vicolo che aveva attirato la mia attenzione mi sono incamminato su via Maqueda. Passeggiando ed osservando le vetrine stavo avendo la sensazione che non stavo più percorrendo una strada che conoscevo ma una strada nuova e questa strada oggi non era più quella a cui ero abituato.

Tante insegne moderne, tante catene di ristorazione in franchising ed io continuavo a cercare quella Palermo che ricordavo per la sua gente, per le sue botteghe, per le sue voci. 

Comunque ho continuato la mia passeggiata, consapevole che essa mi avrebbe condotto in uno dei punti più belli di Palermo: i Quattro Canti, una piazza cosi chiamata perché ai quattro angoli ci sono palazzi secenteschi ed ognuno di loro ha al centro una fontana raffigurante una delle quattro stagioni., nelle nicchie degli ordini superiori ritratti di re spagnoli e al livello più altro le protettrici di Palermo che sono Santa Cristina, Ninfa, Oliva, Rosalia.

In prossimità dei Quattro Canti ci sono altri luoghi simbolo di Palermo:

  • Piazza Pretoria il cui centro è occupato da una meravigliosa fontana di Francesco Camilliani, scultore fiorentino del '500.
  • La Chiesa di Santa Caterina, una delle più ricche e decorate della città, riaperta al pubblico dal Maggio 2016 dopo anni di restauro. 
  • Il Palazzo Pretorio il cui aspetto attuale risalente al XIX si sovrappone ad una serie di stili più antichi che datano il '300. Attualmente è sede del Senato cittadino.
  • San Giuseppe ai Teatini, imponente chiesa baroccca.

Prima di continuare la passeggiata, obbligatoria una sosta in una delle pasticcerie storiche di Palermo:

Tante sono le tentazioni quando si entra nella pasticceria, ma non potevo fare a meno di prendere un cannolo siciliano, di quelli autentici, e non da imitazione come spesso si rischia di avere in altri luoghi che si spacciano per pasticcerie siciliane.

NGREDIENTI

Ricotta fresca, zucchero, cioccolato, farina cacao, grassi vegetali.

Dopo la "dolce sosta", ho ripreso il percorso su Corso Vittorio Emanuele, una delle vie più belle, animate di Palermo, che fu chiamata dagli arabi "Il Cassaro", subito dopo la conquista di Palermo nel 803.

Sulla via si affacciano importanti palazzi, antiche botteghe e altre più attuali e commerciali. 
Si attraversano piazzette e si possono vedere dei cortili bellissimi. 

Percorrendo Corso Vittorio Emanuele si raggiunge la superba, affascinante Cattedrale di Palermo.

L'ho vista e rivista diverse volte in precedenti viaggi, eppure ogni volta che si arriva al suo cospetto si resta ammaliati dalla sua bellezza, dalle sue forme armoniche.

Un inestimabile esempio di arte, architettura, cultura. Un luogo che non si può assolutamente non visitare. Consigliato il tour sui tetti della Cattedrale.


Anche se io, per ragioni di tempo (Palermo richiede più giorni per essere visitata e vissuta) non ho potuto farlo (e comunque in precedenti viaggi avevo già visitato questi meravigliosi luoghi) non perdetevi la visita del Palazzo Reale e della Cappella Palatina

Il caldo palermitano si faceva sentire e allora ho deciso di fermarmi per una sosta "rinfrescante" per gustare una granita. A Palermo ci sta l'imbarazzo della scelta ed io ho puntato su un cavallo vincente: granita ai gelsi.


In serata, grazie ad una carissima amica e collega palermitana, ho avuto modo di poter degustare un fantastico e succulento aperitivo a base di salumi e formaggi, accompagnato da un ottimo vino nel locale "La Dispensa" aperto nel giugno 2019 dallo chef stellato Giuseppe Costa, nel cuore della movida palermitana, in via Isidoro La Lumia, a pochi passi dal Politeama, da Via della Libertà, dal centro storico. 


La mattina successiva, dopo una abbondante e variegata prima colazione, servita al settimo piano dell'Ibis Style President, con vista sul mare, questa volta insieme a dei familiari che mi avevano nel frattempo raggiunto per poi proseguire insieme il viaggio, abbiamo esplorato ancora Palermo.

Mio fratello aveva il desiderio di tornare in quel mercato che resta comunque uno dei luoghi simbolo della città di Palermo: la Vucciria.

Ci siamo spostati con la macchina verso la Marina di Palermo a ridosso della parte più antica della città, quella che si protende verso il mare, verso il porto.

Da qui si entra in un dedalo di vie, piazze, vicoli. 
Man mano che andavamo avanti, ho cominciato ad avere la percezione che stessi camminando in una Palermo meno turistica, più autentica, quella dove probabilmente si respira la vera "anima palermitana".

Camminando, i miei occhi erano continuamente distratti da un susseguirsi di immagini a volte in contraddizione tra di loro: palazzi nobiliari in stato di decadenza eppure affascinanti nella loro bellezza antica si affiancavano a costruzioni che sono state ristrutturate e riportate ai fasti di una volta.



Camminavo e mi sembrava di essere nel  " Casco Viejo"dell'Havana dove sono stato diverse volte.

Le strade, i vicoli che stavamo percorrendo non erano invase di turisti, non avevano botteghe ad uso prettamente commerciale, pochissime le insegne delle catene in franchising.

Anche le persone che abbiamo incontrato, sedute ai bar, alla guida di una vespa, mentre scaricavano della merce, erano quei volti di gente palermitana che io ricordavo.

Una volta queste strade le avrei percorse senza darmi indicazioni, ma i moderni sistemi tecnologici sostituiscono a volte il piacere di perdersi in una città e pertanto anche io mi sono arreso alle insistenze di chi non voleva perdersi e siamo arrivati, guidati dal navigatore, alla Vucciria.

L'attuale mercato ha perso gran parte delle sue caratteristiche e pur se rimane un luogo da visitare, se non altro per la sua storia e per aver ispirato artisti famosi, uno per tutti Guttuso che nel 1974 dedicò un suo quadro a questo mercato, non ha più il fascino di una volta.

Nelle vicinanze del mercato si arriva a Piazza San Domenico con l'omonima chiesa al cui interno si trova la tomba di un grande eroe dei nostri tempi: il Giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla Mafia, insieme alla moglie e agli agenti della scorta in quel tragico attentato di cui ho fatto riferimento all'inizio dell'articolo.

Alle spalle della Vucciria nel quartiere della Kalsa, si ripercorrono vicoli e piazzette fino ad arrivare a Piazza Marina, scenografica piazza, circondata da palazzi storici, con al centro Villa Garibaldi, al cui interno si possono ammirare dei ficus secolari.



Stando a Palermo e volendo concludere alla grande non potevamo non fermarci in un tempio della gastronomia street food palermitana: la friggitoria Chiluzzo in Piazza della Kalsa a pochi metri dal mare.

Non è una friggitoria qualsiasi, è una istituzione palermitana dal 1943 e lo dimostra l'affluenza di persone che non sono solo i turisti che potrebbero essere attratti da informazioni avute su guide ed opuscoli. 
All'ora di pranzo ci stava una fila di palermitani che qui fanno la pausa pranzo.

Pranzare qui, in Piazza della Kalsa, con arancine, panelle e crocché, caponata, sgombro, tonno, dopo aver percorso le vie della Palermo più autentica e meno turistica mi ha fatto rivivere un'esperienza dentro l'anima della città di Palermo.


Il viaggio è poi proseguito verso Polizzi Generosa, di cui racconterò in un successivo articolo che verrà pubblicato sempre su questo blog.

Intanto per chi avesse il desiderio di leggere altri miei racconti dedicati alla Sicilia:





Da questi racconti si può capire quanto io sia legato a questa isola, e quanto ne sia innamorato.
Un posto straordinario che ha tutto per tutti.
Se siete interessati a tornare in Sicilia o ad andarci per la prima volta, mi potete contattare.
Tramite il tour operator/agenzia viaggi di cui sono responsabile operativo e in collaborazione con importanti corrispondenti in Sicilia, vi possiamo garantire un viaggio che non sia un convenzionale viaggio ma possa essere una vera esperienza nell'anima siciliana.

Potete inviare una mail a santo@santodavid.it oppure direttamente dal formulario richiesta contatto

Buon viaggio in Sicilia.